Intervista

Ecco perché è così difficile soccorrere qualcuno in una grotta

Le spiegazioni dell’esperta dopo che, in Italia, una gigantesca operazione ha permesso di salvare una speleologa esperta che si era ferita a quasi 600 metri di profondità

  • 19 dicembre, 09:04
  • 19 dicembre, 11:20
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Al termine delle operazioni di soccorso

  • Ansa
Di: Intervista di Amir Ali/adattamento: ludoC 

La gigantesca operazione di salvataggio di una speleologa nei pressi di Bergamo è durata diversi giorni, dopo che la donna era caduta in una grotta, riportando fratture alle costole e una grave ferita alla testa, a quasi 600 metri di profondità. Solo dopo una complessa operazione, alla quale hanno partecipato decine di soccorritori, la 32enne è stata trasportata in ospedale.

Regula Höhn, membro del consiglio della Società Svizzera di Soccorso Speleologico, ha spiegato  ai colleghi di SRF cosa rende così difficile un salvataggio in grotta.

SRF News: Cosa rende così complicato un’emergenza in una grotta?

Regula Höhn: Ci vogliono molte persone e molto tempo. Questo è insolito rispetto ai salvataggi fuori dalla grotta, dove si può usare un elicottero per trasportare persone e materiali o un’ambulanza per raggiungere la persona. Tutto questo non è possibile in una grotta.

Perché ci vogliono così tante persone per un salvataggio in grotta?

Da un lato, l’obiettivo è portare la persona ferita fuori il più rapidamente possibile. Questo significa lavorare 24 ore al giorno per preparare i passaggi e trasportare la persona. Ciò richiede molte persone, perché nessuno può lavorare 24 ore di fila. Quindi, ci vogliono turni di persone che si alternano per riposarsi prima di tornare eventualmente in azione. Inoltre, tutto il materiale – tecnico, medico o logistico – deve essere trasportato nella grotta. Infine, oltre alle persone che trasportano la persona ferita, ci vuole anche chi trasporti o rimuovi il materiale.

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Italia, speleologa salvata: le fasi finali dell’operazione di recupero

RSI Info 18.12.2024, 13:47

La speleologa ferita nel Bergamasco è stata trasportata su una barella in orizzontale per diverse centinaia di metri attraverso la grotta in spazi molto stretti. Come si procede in una situazione del genere?

La cosa più urgente in un’emergenza in grotta è portare il personale medico alla persona ferita. Sono i medici a decidere cosa è importante per la salute del paziente. E su questo si basa tutta la preparazione per il trasporto. Si tiene conto delle condizioni del luogo, ma se un ingresso è attraversabile solo verticalmente, il medico deve valutare se è fattibile. Il resto del salvataggio viene pianificato in base alle condizioni della persona ferita e alla valutazione medica.

La squadra di salvataggio, in Italia, ha dovuto farsi strada con piccole esplosioni. Quanto può essere pericolosa un’operazione di salvataggio per il personale stesso?

La sicurezza dei soccorritori ha la massima priorità. Può essere necessario usare esplosivi. Per questo (anche in Svizzera, ndr.) abbiamo un gruppo specializzato a livello nazionale. Sono persone con brevetto di esplosivista. In questi casi, ci sono molte cose da considerare, il che rallenta l’intera operazione di salvataggio. Ad esempio, le persone nella zona di pericolo devono aspettare in aree sicure finché il passaggio non è abbastanza grande da permettere il passaggio della barella.

Quali abilità speciali devono avere i soccorritori speleologici?

Utilizziamo (in Svizzera, ndr.) solo speleologi attivi che hanno ricevuto una formazione aggiuntiva sugli aspetti tecnici del soccorso. Una persona deve sentirsi a suo agio in una grotta e muoversi autonomamente – che si tratti di una salita, di una discesa con la corda o di un passaggio di arrampicata. Abbiamo bisogno di persone che siano familiari con le condizioni delle grotte e che possano muoversi in sicurezza.

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Notiziario 05.00 del 18.12.2024

RSI Info 18.12.2024, 09:14

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