Gli abitanti della Crimea hanno votato a larghissima maggioranza per l’annessione della regione alla Russia. Secondo i primi dati ufficiali, la percentuale di “sì” ha raggiunto il 95%, mentre il restante 5% ha optato per il ritorno alla Costituzione della repubblica di Crimea del 1992 e lo status della regione come parte dell'Ucraina.
“Oggi abbiamo preso una decisione molto importante, che entrerà nella storia”, ha subito scritto su Twitter il premier della Crimea Serghei Aksionov commentando il referendum. Lunedì si riunirà il Parlamento regionale in sessione straordinaria e chiederà al presidente Vladimir Putin di far entrare la penisola nella Russia, ha poi dichiarato all’agenzia Interfax. Il tutto avverrà nei tempi più brevi possibili, ma rispettando le procedure giuridiche, ha aggiunto.
"Tregua" fino al 21 marzo
Kiev, che oggi perde un pezzo di patria, ha annunciato per bocca del ministro della difesa Igor Teniukh una “tregua” con Mosca fino al 21 marzo, giorno del primo esame della Duma russa della legge per l'annessione di terre straniere e della firma della parte politica dell'accordo di associazione tra l'Ucraina e l’UE.
Fino ad allora, ha detto, non saranno bloccate le unità militari ucraine in Crimea e “nessuna misura sarà presa contro le nostre infrastrutture e i nostri siti militari” da parte degli oltre 22’000 soldati russi presenti.
In vista nuove sanzioni contro Mosca
Vladimir Putin ha parlato in serata con il presidente statunitense Barack Obama per ribadire che la consultazione è legittima. Ma anche per “cercare insieme di stabilizzare la situazione in Ucraina”, è stato convenuto tra i due, secondo quanto riferito dal Cremlino. Obama ha da parte sua sottolineato che “gli Stati Uniti e la comunità internazionale non riconosceranno mai il referendum e sono pronti a imporre ulteriori sanzioni” a Mosca.
Il presidente russo ha conversato telefonicamente anche con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con la quale è in piedi una trattativa per dare luce verde a una missione “su vasta scala” degli osservatori OSCE, che per più giorni sono stati bloccati alla frontiera settentrionale della Crimea.
Ansa-AFP/cos
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Contenuto audio
RG 18.30 - Il reportage dalla Crimea di Pierre Ograbek
RSI Info 16.03.2014, 19:33
RG 18.30 - Tomislava Penkova (ISPI), al microfono di Monica Terzaghi
RSI Info 16.03.2014, 19:33
RG 24.00 - La corrispondenza di Pierre Ograbek
RSI Info 17.03.2014, 00:42
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