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Gregor Kobel, il debutto da numero uno è riuscito

Le pagelle: da condannare la scellerata reazione di Xhaka

  • 5 settembre, 23:10
  • 5 settembre, 23:45
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Il migliore

  • Keystone
Di: Omar Gargantini

Kobel 5: bene con i piedi, bene nelle uscite aeree, benissimo nei tre interventi decisivi che lo vedono protagonista, mentre sui gol forse non è impeccabile sul primo. “Debutto” in ogni caso riuscito insomma.

Elvedi 3,5: ritrova una maglia da titolare dopo il ritiro di Schär e prova a meritarsela con una buona attitudine, ma già al 50’ finisce fuori per un rosso via VAR che lo punisce a mio modo di vedere esageratamente nella misura in cui a inizio azione il fallo è di Dolberg, anche se lui è ingenuo nel farsi rimontare. Rientro sfortunato.

Akanji 4: primo tempo in punta di piedi, quasi partite come questa fossero un “fastidio” in una stagione esigentissima. Poi con la squadra in 10 nella ripresa sale di tono.

Rodriguez 3,5: la nuova avventura al Betis non è partita benissimo anche perché spesso impiegato da terzino: da braccetto ritrova le “certezze” dell’Europeo ma nell’uno contro uno soffre la vivacità di Grönbaeck quando si accentra.

Widmer 4: richiamato all’ultimo per lo stop di Schmid, fa il pendolino come al solito sulla destra portando a casa una prestazione dignitosa finché regge.

Freuler 3,5: non sono le sue partite, nel senso che intensità, cattiveria e ritmo mancano quasi del tutto. Trotterella senza incidere e poi “balla” a metà campo quando restiamo in inferiorità.

Xhaka 3: fa il playmaker di ogni manovra, perde un paio di palloni per superficialità, ma le prime due verticalizzazioni vere sono sue. Dopo l’1-0 di Dorgu perde letteralmente la testa e rimedia un’espulsione giusta ma inutile.

Aebischer 3: in un contesto con pochissima intensità che accentua gli spazi, i limiti difensivi di un laterale che laterale non è emergono impietosamente. Da quella parte la Danimarca affonda a piacimento. Prova a compensare in appoggio ma con poco profitto.

Rieder 3,5: non è probabilmente il suo ruolo ideale e si vede (anche se all’Euro con l’Italia s’era mosso molto bene), sebbene insista con i tagli peraltro quasi sempre ignorati. Fatica a trovare la posizione giusta per poter partire palla al piede, poi con la squadra in 10 gioca 10 minuti in mediana prima di uscire.

Embolo 4: il meglio lo dà (solo) in appoggio a guadagnare falli e far salire la squadra, spendendosi con generosità anche quando si rimane in 10. Ma ha la colpa, grave, di sprecare l’unica palla buona subito dopo l’espulsione di Elvedi.

Vargas 3,5: sbaglia subito un gol che probabilmente sarebbe in ogni caso stato annullato dal VAR, poi pasticcia un po’ troppo, pur avendo un bello spunto in chiusura di primo tempo. Si dimentica del tutto di aiutare Aebischer difensivamente.

Wütrich 4: entra anche piuttosto bene, con l’attitudine e la personalità giuste per un debuttante, ma sull’azione che sblocca il risultato si fa bruciare da Dorgu.

Omeragic 4: entra con compiti prettamente difensivi e la porta a casa dignitosamente.

Zakaria 4: mette la sua fisicità al servizio della squadra in mediana quando c’è da soffrire, ma non può certo reggere la baracca da solo.

Amdouni e Duah: non giudicabili.

Yakin 4: riparte dal modulo e l’idea di gioco (anche in fase di non possesso con marcature molto alte) dell’Europeo, ma il contesto assolutamente edulcorato accentuano qualche difficoltà difensiva più che la coralità e la facilità del fraseggio. L’espulsione di Elvedi complica tutto, ma senza paradossi fino al gol di Dorgu non soffriamo mai.

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