EURO 2024 - LE PAGELLE

Le scelte iniziali si rivelano quelle giuste

Per Aebischer un gol e un assist prima della dormita sul 2-1

  • 15 giugno, 17:20
  • 15 giugno, 19:10
Yakin e Aebischer

Abbraccio tra protagonisti

  • Imago
Di: Omar Gargantini

Sommer 4,5: praticamente inoperoso per tutto il primo tempo dove deve gestire solo alcune uscite aeree oltretutto soft. Incolpevole sul gol di Varga, decisivo in due successivi interventi in uscita a terra. Concentratissimo.

Schär 4,5: molto attento e disciplinato nei compiti difensivi, come raramente era successo in passato, perlomeno fino all’intervallo, anche a costo di sacrificare la tentazione di impostare il gioco da dietro. Cala nella ripresa con un paio di sbavature ma nulla di clamoroso.

Akanji 5: leader assoluto della fase difensiva, con tranquillità quasi spocchiosa ma soprattutto efficace. Yakin chiude a lui di impostare il primo passaggio e svolge il compito con autorità. Non barcolla neppure nel secondo tempo, quando i magiari spingono di più.

Rodriguez 4,5: da braccetto di sinistra ha ormai trovato la propria identità. Sorpreso solo una volta al 63’ quando perde Varga su un traversone, per il resto molto solido e puntuale.

Widmer 4: non sembra al meglio, difatti centellina le corse lungo la fascia, forse anche preoccupato dalla presenza di Szoboszlai. E dopo poco più di un’ora è costretto al cambio per crampi. Sperando sia solo un affaticamento.

Freuler 4: con la mediana a due è evidente che deve privilegiare l’interdizione, rinunciando a quegli inserimenti che spesso lo portano nell’area avversaria. Scelta saggia, a coprire le spalle a Xhaka, con una prova poco appariscente ma lineare.

Xhaka 5: per lunghi tratti e con il dovuto paragone è un po’ il nostro Kroos. Quando ha la palla è come metterla in cassaforte, per intenderci. Nel secondo tempo quando l’assetto tende ad allungarsi si butta anche dentro e crea un paio di iniziative importanti. Leader.

Aebischer 5: mezzo punto in meno per la disattenzione sulla marcatura di Varga che costa il 2-1 e 20’ minuti abbondanti di inutile sofferenza. Fin lì, schierato da esterno di sinistra ma sempre pronto ad accentrarsi, autentico match-winner, con la verticalizzazione che porta al gol di Duah e poi col raddoppio di persona a fine primo tempo. Mossa azzeccatissima.

Vargas 4: Yakin gli chiede di occupare la fascia in coabitazione con Aebischer e pare un po’ troppo preoccupato di muoversi bene, al punto che fatica ad entrare in gioco. Sbaglia una grossa occasione al 20’, poi è bravo a liberarsi al 63’, ma Gulacsi lo ipnotizza di nuovo.

Ndoye 4: spesso e volentieri al posto giusto nel momento giusto, altrettanto spesso ma malvolentieri incapace poi di scegliere la giocata giusta. Crea ma spreca, sprinta ma sbaglia. Nell’insieme gara comunque generosa e propositiva, in attesa che arrivi anche la concretezza.

Duah 4,5: i piedi sono quel che sono, difatti non gli riesce mai un controllo che faccia salire la squadra, l’istinto ed il fiuto del gol invece sono da bomber vero. Due opportunità, un gol e una girata che obbliga Gulacsi alla parata impegnativa. Col senno di poi ha avuto ragione Yakin.

Amdouni 4: di stima, pensando che la bocciatura iniziale deve avergli fatto male e perché entra quando il vento del match è cambiato in maniera sfavorevole. Ma onestamente non riesce mai a essere incisivo.

Stergiou 3,5: inserimento obbligato a causa dei problemi fisici di Widmer, nel momento peggiore, quando cioè l’Ungheria prova ad assaltare ed a farlo proprio dalla sua parte. In difficoltà, pur con qualche attenuante.

Embolo 5: il centravanti titolare è tornato! Col suo ingresso torniamo a garantire profondità ed a gestire palloni. Dà la sensazione di essere irrefrenabile e chiude i conti con un delizioso pallonetto. Ora altri 4 giorni per risalire ulteriormente la china.

Sierro e Rieder: non giudicabili.

Yakin 5: la formazione iniziale sembra di un’audacia inaudita. Vargas e Duah assieme non avevano mai giocato, Aebischer esterno dopo aver insistito con Ndoye. Invece proprio gli… invitati a sorpresa indirizzano il match, un match giocato per 55’ bene come non succedeva da una vita. Reattivo anche nei cambi e soprattutto Embolo permette di chiuderla.

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