OLIMPIADI - PARIGI 2024

“Ai Giochi spero semplicemente di riuscire a dare il meglio”

Le parole di Noè Ponti durante l’avvicinamento alle Olimpiadi

  • 9 luglio, 14:57
  • 25 luglio, 10:37
Noè Ponti

Arriverà un'altra medaglia per il 23enne?

  • Keystone

Parigi 2024 si avvicina e Noè Ponti si sta preparando intensamente per i suoi secondi Giochi. Oggi a Dietikon i nuotatori rossocrociati si sono ritrovati per la consegna dei vestiti, un momento “particolare perché vedi tutti i tuoi compagni, sale l’adrenila perché ti rendi conto che manca poco. Per me è l’inizio delle Olimpiadi”, ha spiegato il ticinese.

Sarebbe un grande onore se mi chiedessero di portare la bandiera, ma prefereirei di no perché non so se porta bene

Tre anni fa a Tokyo era arrivata una splendida medaglia di bronzo, oggi il locarnese non si sbilancia, anche se il suo tempo di 50”16 sui 100m delfino è il secondo dell’anno a livello mondiale: “Questo non ti dà nessuna garanzia”, ha detto il 23enne in un’intervista all’agenzia Keystone-SDA. “Stiamo lavorando per ottenere il massimo a Parigi. La tappa più difficile saranno le semifinali, poi in finale tutto è possibile. Spero semplicemente di riuscire a dare il meglio”.

Non credo che il bronzo di Tokyo sia arrivato troppo presto, non ha cambiato la mia vita in modo radicale

Il locarnese ritorna anche sull’esperienza oltreoceano che aveva tentato prima degli scorsi Giochi, quando aveva frequentato per qualche mese la North Carolina State University: “Sono felice di averci provato, ma anche molto contento di essere tornato perché tre anni fa non era la cosa giusta per me. Mi piacerebbe andare all’estero in futuro, durante la mia carriera o dopo. Se avessi bisogno di un cambiamento, di nuove motivazioni nella mia carriera da atleta, allora cambierei qualcosa. Ma al momento va tutto bene. Qui ho la mia famiglia, il mio allenatore e la mia piscina. È davvero il posto perfetto in cui preparami per qualcosa di grande”.

Bisogna essere capaci a fare la differenza nei giorni in cui non ci si sente benissimo, in cui non si è motivati al massimo. È questo che distingue un atleta ai vertici mondiali da un buon atleta

Il nuoto è uno sport estremamente impegnativo non solo a livello fisico, ma anche sul piano mentale. Per questo Ponti è seguito anche da un mental coach: “Quando si inizia ad avere buoni risultati arriva automaticamente la pressione, soprattutto da parte dei media e dei tifosi. La cosa più importante alle Olimpiadi è essere pronti mentalmente al cento per cento, anche se fisicamente sei solo al 95. Al momento sto lavorando per riuscire a controllare le mie energie, in modo da riuscire a ricaricare le batterie in qualsiasi situazione”.

Non pensare ai Giochi è impossibile, bisogna cercare di mantenere sotto controllo la pressione, cosa che non mi è sempre riuscita in passato. Ma con l’esperienza questa capacità sta arrivando
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Parigi 2024, l’intervista a Noè Ponti (09.07.2024)

RSI Sport 09.07.2024, 14:55

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