Olimpiadi - Parigi 2024

“Senza quel Dream Team non ci sarebbe questo”

Le impressioni di Flavio Tranquillo dopo l’arrivo del basket a Parigi

  • 7 agosto, 16:16
  • 7 agosto, 16:16
Flavio Tranquillo

La voce di Sky Sport Italia per il basket

  • Keystone/Imago
Di: Silvio Reclari

Da oltre 30 anni racconta le gesta dei più forti giocatori di basket del mondo e il suo stile inconfondibile è riconosciuto da tutti gli appassionati anche in Ticino. Stiamo parlando del telecronista di Sky Sport Italia Flavio Tranquillo, intercettatto ieri nella pancia della Bercy Arena al termine di una giornata che ha segnato lo sbarco del torneo della palla a spicchi qui a Parigi 2024. “Non dico che c’erano tutti - ha spiegato il giornalista italiano - ma c’erano sicuramente tanti dei più forti del mondo. A me piace sempre molto vedere le Nazionali e devo dire che sono state 12 ore che a me personalmente son passate via abbastanza lisce”.

Una sorpresa che la Francia abbia battuto il Canada?

Sì e no. Lo è in parte per come si è qualificata la Francia, però ho visto un Canada particolarmente scarico e l’impatto fisico non tanto in centimetri quanto in chili abbinati alla mobilità di Yabusele e Lessort è stato micidiale.

USA invece sul velluto e adesso ritrovano Jokic.

È evidente che ormai li conoscono bene. Come è evidente che sono favoriti e che se ci sono con la testa e sono allacciati, poi dipende dallo scarto finale, ma molto probabilmente vincono loro. Però questa è pallacanestro a tutti gli effetti e dunque finché non si è giocato 40 minuti, almeno, il risultato non si sa.

Sorpreso dei tanti fischi riservati a Embiid dal pubblico francese?

No, non molto sorpreso perché la faccenda è stata curiosa. Sarebbe interessante fare un ragionamento per capire se Embiid sia del Camerun, della Francia o degli Stati Uniti... l’altro ragionamento è se avesse usato il suo passaporto francese, che è poi quello che gli viene rinfacciato, sarebbe stato l’idolo assoluto, probabilmente anche più di Wembanyama. Poi però sarebbe stato impossibile per la Francia stare in campo, visto che per vincere oggi Gobert è rimasto seduto 37’. Io comunque non fischierei nessuno, ma c’è la libertà di farlo.

So che non ti piacciono troppo questi paragoni, ma più forte il Dream Team del ‘92 o questo?

Il paragone va su due livelli. Il primo è emotivo, di immagine e di profilo: la prima volta non si scorda mai! Michael Jordan non è per forza di cose il più grande di sempre, ma è il primo che è arrivato a un certo livello individuale in termini sportivi e non. Per il Dream Team vale la stessa cosa: è stata la prima squadra ad aver avuto la seconda-terza fase di globalizzazione della NBA.

Mentre il secondo livello?

Se dovessimo fare solo una partita di pallacanestro sulle condizioni dell’epoca non sarebbe una partita: Bird praticamente era un giocatore quasi ritirato, Magic per le ben note vicende era fuori da un bel po’ di tempo ed altri erano in fase discendente. Qui ci son giocatori che stan venendo fuori: dalla panchina esce Anthony Edwards, non gioca mai Haliburton e fa fatica a trovare spazio Tatum! Però naturalmente non è questo il senso del confronto. I tempi del 1992 non tornano più, ma senza quel Dream Team non ci sarebbe stato questo e non ci saranno nemmeno quelli tra 20 o 40 anni.

Parigi 2024, l’intervista a Flavio Tranquillo (07.08.2024)

RSI Sport 07.08.2024, 15:20

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