I luoghi che hanno fatto la storia delle Olimpiadi parigine

Giochi Olimpici per il paese ospitante significa - tra le altre cose - pure nuovi stadi e ammodernamenti agli impianti già esistenti. Capita così che a Parigi, dove le Olimpiadi sono già passate in altre due occasioni, si possano trovare luoghi intrisi di storia sportiva ancora presenti sul territorio e pure utilizzati. È il caso dello Stade de Colombes, ex stadio olimpico de Colombes prima che l’impianto fosse venduto al comune dell’Haute-Seine e perdesse la nomenclatura, utilizzato per la cerimonia d’apertura dell’edizione del 1924. Oggi adibito a casa dell’hockey su prato, l’Yves du Manoir (così rinominato in onore di un rugbista deceduto in un incidente aereo nel 1928) resta un ricordo indelebile di quella manifestazione grazie alla sua tribuna, rimodernata in diverse occasioni ma rimasta nella sua conformazione originale.

Spostandosi a sud-est invece, nella piccola cittadina di Vincennes, in mezzo al parchetto del paese si può trovare il Vélodrome Municipal dedicato a Jacques Anquetil, che però 124 anni or sono chiamava a sé oltre 45’000 persone per l’inizio dei secondi Giochi dell’era moderna. Dal ciclismo al calcio, passando per cricket e rugby, il Vélodrome è ancora usato da cicloamatori e professionisti, oltre alla locale squadra di rugby. Infine, non bisogna dimenticare uno dei simboli di Parigi: il Grand Palais con il suo iconico tetto di vetro, costruito nel 1900 per l’Esposizione Universale nella Ville Lumière e teatro delle gare di scherma a cinque cerchi. Esattamente quello che succederà in questi giorni, dove la storia si ripeterà.