Sarà anche diventata un’abitudine, ma quanto è bello ripeterlo ogni due anni? Per la sesta volta consecutiva, la Svizzera non ha fallito l’appuntamento con gli ottavi di un grande torneo, sui quali - ad onor del vero - vi era già una serissima ipoteca dopo i risultati dei primi due turni. Le ultime nubi, però, sono state spazzate via in grande stile. Come? Con un prestigioso pari dinnanzi alla Germania e, conseguentemente, il secondo posto nel Gruppo A. Sabato sera, in virtù dell’1-1 maturato oggi a Francoforte (non senza rimorsi, vista la beffa in pieno recupero), saremo dunque chiamati ad incrociare le armi con la seconda del Gruppo B: Italia, Croazia o (non è da escludere del tutto) Albania.
Per provare a contrastare la temibile corazzata di casa, in campo coi suoi uomini migliori, Yakin si è finalmente giocato la carta Embolo dal 1’, davanti al duo Ndoye-Rieder e agli altri otto ormai rodati. Che dire, nel complesso l’undici iniziale ha retto alla grande - senz’altro meglio del previsto, se rammentate l’approccio di mercoledì - di fronte all’immediata spinta tedesca, chiudendo prontamente ogni tipo di varco e affidandosi al tarantolato vodese per agire di rimessa. Quando poi ci metti anche concretezza, caro Dan, ci fai veramente esaltare: sì, come in occasione dell’1-0 (scelta perfetta per il primo gol in Nazionale) e no, purtroppo no, subito dopo, con quel diagonale finito di pochissimo a lato.
E i ragazzi di Nagelsmann? Se la precoce festa innescata da Andrich (ma spenta - giustamente - su richiamo del VAR) sembrava essere il preludio a una serata in discesa, beh, la realtà ha detto altro. Ha detto che venire a capo della Svizzera, stavolta, non era affatto semplice. Va bene il maggior possesso, ma le occasioni concrete? In fin dei conti i guantoni di Sommer (poco brillante nella circostanza appena citata) ne sono usciti quasi indenni, restando tuttavia immobili sull’incornata di Füllkrug a tempo scaduto. Morale della favola: malgrado stesse per cambiare rotta giusto prima del decollo, alla fine l’aereo rossocrociato partirà regolarmente per Berlino, e non Dortmund. Ma chi verrà ad accoglierci all’aeroporto - vero, gli Azzurri paiono in posizione privilegiata - rimane ancora un mistero. Solo fino a domani, però: poi sapremo. Cosa sappiamo già, invece? Che malauguratamente Widmer, squalificato, non sarà della partita. Sono anche questi i rischi (inutili?) del mestiere.
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Il servizio con Ricardo Rodriguez (Rete Uno Sport 24.06.2024, 07h30)
RSI Sport 24.06.2024, 08:16
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