I fratelli Duffer, creatori di Stranger Things, hanno raccontato di essere stati rifiutati moltissime volte 10 anni fa dalle varie reti e piattaforme, prima di riuscire a far uscire la prima stagione nel 2016. Quello che è seguito è stata la creazione di un universo ricchissimo e sempre più in espansione. È un cult, un fenomeno culturale, una storia di formazione (i protagonisti sono dei ragazzini che nel corso delle stagioni crescono) intrisa però di elementi crime, fantasy, horror o ancora fantascientifici. Alcune scene e i suoi personaggi così vividi-divertenti, intensi, romantici, coraggiosi-hanno infiltrato l’immaginario collettivo in maniera potente. L’effetto è che ci vuoi quasi entrare, in quella storia, nella cittadina immaginaria di Hawkins e diventare uno di loro, incontrando la perfetta evasione dalla realtà.
Ma come ha fatto Stranger Things a diventare così grande, in un modo in cui nessuno inizialmente si aspettava? Cercherò di raccontarvelo proprio mentre ci avviciniamo all’uscita della quinta e ultima stagione, attesa per quest’anno.
Partiamo dalle menti che hanno dato vita a questo universo, i fratelli Matt e Ross Duffer. Classe 1984, cresciuti in North Carolina, hanno detto: “I nostri film preferiti erano Indiana Jones, I Gremlins e Ritorno al futuro…sapevamo che la serie sarebbe potuta piacere a persone come noi, cresciute guardando i film degli anni ‘80 e speravamo potesse piacere anche alle generazioni più giovani”. Anche l’influenza dei libri di Stephen King e dei film di Steven Spielberg si percepisce, tra riferimenti e citazioni più o meno evidenti. A volte si va anche più indietro, con Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit di J.R.R Tolkien. Si, c’è anche un sacco di cultura nerd.
Musica e serie TV a braccetto
Voi che sapete... 28.01.2025, 10:00
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E così siamo trasportati nell’era pre-internet, pre-cellulare, in un mondo in cui passi i pomeriggi a giocare a Dungeons & Dragons e se il tuo amico sparisce all’improvviso, ti metti a cercarlo in bicicletta e nei boschi, comunicando con il walkie talkie. Poi ti imbatti in una ragazzina spaventata che parla appena e si chiama Eleven. Ah, ha anche dei superpoteri, roba da far volare le auto per strada, scopri un portale per un’altra dimensione (il sottosopra) e allora l’avventura ha inizio. La scelta di ambientare la serie Netflix indietro di 40 anni permette una narrativa e delle dinamiche tra i personaggi che oggi non sarebbero possibili. E poi, crea un effetto nostalgia calamitante. Rielabora le tematiche e l’estetica degli anni ‘80 con accuratezza, anche se per alcuni si fa un uso esagerato di stereotipi tipici di quel decennio. Nostalgia che si ritrova anche nella musica, che è diventata letteralmente iconica quanto la serie stessa. La colonna sonora non solo fa da sfondo e dà il tono all’atmosfera, ma è parte integrante della narrazione. Ci troviamo, oltre alla musica originale, brani di artisti come Madonna, The Clash, i Metallica, i Dead Or Alive o ancora i Talking Heads. C’è poi il caso straordinario di Kate Bush, con Running Up That Hill che, dopo essere stata inserita nella quarta stagione, è resuscitata, volando immediatamente in vetta alle classifiche quasi 40 anni dopo l’uscita. Effetto revival, effetto Stranger Things.
I personaggi- a cui ci si affeziona in un batter d’occhio-sono l’anima della serie. Merito di una ricerca scrupolosa (sono stati fatti provini a circa un migliaio di persone), che ha permesso di trovare gli attori giusti, anche giovanissimi. Nel cast è entrata anche Wynona Rider, attrice simbolo degli anni ‘80, che ha dato fiducia ai fratelli Duffer ancora prima di leggere la sceneggiatura finale.
Torniamo al presente, chiedendoci cosa sappiamo oggi sulla quinta e ultima stagione, definita dagli autori “la più grande e ambiziosa?”. Sono usciti i titoli degli 8 episodi conclusivi, che saranno praticamente dei mini-film. Le riprese sono durate un anno intero e sono finite alcuni mesi fa. Qualche immagine dal set è stata postata sui social, dove è comparso anche un messaggio: “Nell’autunno del 1987, ha inizio un’ultima avventura”. L’avventura della serie tv arriverà alla fine, ma come detto, l’universo di Stranger Things continua la sua espansione. Nel 2023 ha debuttato a Londra lo spettacolo teatrale Stranger Things: The First Shadow, che funge anche da prequel e racconta le vicende della cittadina di Hawkins nel 1959. Ora lo spettacolo è arrivato a Broadway e questo mese uscirà anche il documentario che racconta la sua realizzazione. Ah, esiste anche il videogame ispirato alla serie.
Sulle vibez dei doppiatori di Stranger Things, Chiara e Mattia Fabiano
RSI Vibez 24.04.2023, 00:00
Come nelle migliori storie, quando sai che stai per arrivare alla fine, inizi a sentire qualche forma di bizzarra nostalgia. Per ora rimane soprattutto il tema dell’’amicizia, centrale e fondante, e il fatto che anche se sei piccolo, giovane, puoi essere coraggioso e cambiare il corso delle cose. Certo, avere qualche superpotere aiuta. Il resto lo scopriremo.

Blocchi. Blocchi dappertutto
Il divano di spade 05.04.2025, 18:00
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