Arte

78.esimo Festival di Avignone

È partito, in uno strano clima preelettorale, uno dei maggiori eventi teatrali del mondo. Due registe ad inaugurare la rassegna: la svizzera Séverine Chavrier e la spagnola Angélica Liddell

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  • Ieri, 12:28
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Un scena da: "Dämon. El funeral de Bergman" di Angelica Liddell

  • Keystone
Di: Red

Ha preso avvio lo scorso fine settimana la 78.esima edizione del Festival di Avignone. Il celebre festival di teatro presenta anche quest’anno un programma ricchissimo.
Sono 35 le produzioni internazionali, spesso in prima mondiale, e ben 1650 per l’altrettanto celebre “festival off”, con un pubblico atteso stimato, fino alla conclusione del festival il 21 luglio, di oltre 2 milioni di persone.
Ma quest’anno ad Avignone si respira un clima particolare, un clima da elezioni politiche e Tiago Rodrigues, direttore del festival, auspicando dagli elettori francesi un’azione di sbarramento contro l’estrema destra, ha sottolineato che il Festival è un evento «democratico, popolare, repubblicano, ecologista, femminista, antirazzista».

Di certo ad Avignone ci si aspetta spettacoli che vogliono provocare reazioni. A cominciare proprio dalle opere delle due registe che hanno aperto la rassegna sabato sera.
La regista svizzera Séverine Chavrier, direttrice della Comédie de Genève, ha presentato uno spettacolo-fiume di 5 ore tratto da uno dei grandi capolavori di William Faulkner: Assalonne, Assalonne! 
E Angélica Liddell, regista spagnola, nota per le sue inquietanti e provocatorie performance ha portato il suo spettacolo Dämon. El funeral de Bergman. Un tuffo nel mondo del cineasta svedese Ingmar Bergman, che immaginò e scrisse con cura il proprio funerale dopo aver visto in televisione quello di Papa Giovanni Paolo II. Uno spettacolo che rappresenta, per la regista spagnola, la seconda tappa di una trilogia dedicata alla morte.
«Cerco di trasmettere la forza delle idee attraverso uno shock estetico il cui obiettivo principale è l’emozione, quel pre-feeling, cioè la sensazione nervosa prima del sentimento, che lascia lo spettatore in una situazione di vulnerabilità e angoscia di fronte a ciò che può solo immaginare» ha detto Angélica Liddell.

Per Rete Due, nella corrispondenza da Avignone, ne ha parlato Lou Lepori.

Iniziata la 78esima edizione del Festival d’Avignone

La corrispondenza 01.07.2024, 07:05

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