Arte e Spettacoli

Cinque case incredibili

Dove trovarle

  • 17.10.2023, 08:23
  • 17.10.2023, 10:11
Frank Lloyd Wright, Casa sulla cascata (capolavoro dell'architettura organica), 1936-1939

Frank Lloyd Wright, Casa sulla cascata, 1936-1939

Di: Giorgia Fasola 

La Casa Organica, Città del Messico, Messico

Ispirata al guscio di un arachide, la Casa Organica è stata progettata da Javier Senosiain nel 1984 per la sua famiglia a Naucalpan de Juárez in Messico, sulla base di disegni a mano libera e modellini in plastilina. Completamente immersa in un giardino che la ricopre regolandone la temperatura interna, l’abitazione si divide in due ampi spazi ovali inondati dalla luce del sole: una grande area diurna per vivere insieme e un’altra più privata per riposare.

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La struttura è caratterizzata da linee sinuose e materiali che si fondono con il paesaggio, un modo per permettere all’uomo di entrate in una connessione profonda con l’ambiente naturale. L’architetto ha infatti dichiarato che il progetto “nasce con l’idea di creare uno spazio adatto all’essere umano. La sua origine è la natura. Simile al grembo materno, simile ad un igloo e alle braccia di una madre che è intenta a coccolare il suo bambino». Una dimora senza dubbio poco tradizionale che riporta alla memoria il modernismo di Gaudí e in un qualche modo anche le opere retro-futuristiche degli Anni ’60 e 70.

La Casa Batlló, Barcellona, Spagna

Costruita nel 1877 da Emilio Sala Cortés e poi quasi interamente modificata a inizio ‘900 da Antoni Gaudí, la Casa Batlló è una delle più celebri architetture di Barcellona. Il grande lavoro di restauro dell’architetto è un elogio alla felicità, la sua opera ci trasporta infatti in un mondo onirico d’ispirazione marittima che non lascia indifferenti.

2.La facciata della Casa Batllo. Foto Casa Batlló​. Anibal Trejo.jpg

Per la decorazione della facciata è stata utilizzata la tecnica del trencadis che impiega frammenti di ceramica, mentre il tetto è ricoperto da grandi squame che simulano il dorso di un animale fantastico. Inizialmente molto criticato a causa del suo design radicale che ha infranto tutti gli statuti della città, dal 2005 questo luogo è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Una sosta imprescindibile per conoscere l’opera del maestro catalano e il modernismo nella sua massima espressione.

Casa Hundertwasser, Vienna, Austria

Colori vivaci, forme asimmetriche, scale, vegetazione e fontane, a Landstrasse, una delle zone più conosciute e apprezzate di Vienna, è possibile ammirare questa folle creazione dello scultore, pittore e architetto Frederick Hundertwasser. Il suo intento era quello di realizzare degli abitazioni per le persone meno abbienti della città che potessero trasmettere gioia, allegria e serenità.

3. Facciata della casa Hundertwasser. Vienna .jpeg

La costruzione presenta infatti linee morbide senza spigoli vivi con le facciate ricoperte da ceramiche multicolore. Dalla sua realizzazione negli anni ’80, gli abitanti del complesso hanno addirittura il diritto di decorare come vogliono l’area che sta intorno alle loro finestre, un modo per rendere il tutto ancora più stravagante e personale. Oggi Casa Hundertwasser è interamente gestita dal comune di Vienna che affitta gli appartamenti al costo di 5 euro al metro quadro a famiglie che ne hanno un reale bisogno, prediligendo quei nuclei che nutrono una particolare sensibilità verso il mondo artistico contemporaneo.

Bloomhouse, Austin, Texas

Questa insolita costruzione degli anni ’70 fu un’idea di Dalton Bloom e Cahrles Harker, rispettivamente committente e architetto del progetto, che volevano creare qualcosa di unico che potesse durate nel tempo. I lavori sulle colline di West Austin, un posto conosciuto per attirare molti hippy alla ricerca di una zona alternativa, durarono ben 11 anni e diedero vita ad un luogo mistico isolato dal mondo.

4. The Bloomhouse, Austin, Texas .jpg

La casa, ispirata al delicato movimento del vento, è stata costruita con materiali particolari: acciaio, schiuma poliuretanica e strati di stucco di cemento sia all’interno che all’esterno. Un’opera architettonica straordinariamente ben isolata ed ecologica, che oggi può anche essere affittata per brevi o lunghi soggiorni per la modica cifra di circa 500 dollari a notte.

The Imperial del Rey (Cholet), El Alto, Bolivia

Sull’altopiano andino, ad oltre 4000 metri di altezza, si trova El Alto, una delle città più giovani e in rapida crescita della Bolivia. È qui che l’ex muratore diventato un architetto autodidatta Freddy Mamani, stufo del grigiore tipico delle grandi città, si è inventato questo stile psichedelico e leggermente kitsch chiamato “Cholets”, una sintesi delle parole “cholo” e “chalet”.

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Gli edifici sono ispirati ai colori e alle forme delle tradizioni indigene e grazie alla loro estetica inconfondibile sono diventati una vera e propria tendenza simbolo della nuova borghesia indigena emersa nel paese. Negli ultimi anni, infatti, ne sono già stati realizzati più di 60 ma il numero è destinato ad aumentare.

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L’ultima casa progettata da Gaudì e la sua ultima inquilina

RSI Info 15.02.2020, 11:51

  • EBU/fran

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