Il MASI di Lugano celebra l’amicizia e il legame tra due protagonisti della scena artistica svizzera tra Ottocento e Novecento. Ferdinand Hodler - Filippo Franzoni è il titolo della mostra, visitabile fino al 10 agosto, e curata da Cristina Sonderegger.
L’appuntamento espositivo di primavera del MASI celebra l’amicizia e il legame tra due protagonisti della scena artistica svizzera tra Ottocento e Novecento. Con una importante selezione di dipinti dell’artista ticinese Filippo Franzoni, accostati a lavori del bernese Ferdinand Hodler, il percorso espositivo proposto al MASI vuole far emergere punti di contatto e divergenze tra le pratiche artistiche di due protagonisti dell’arte svizzera.

Filippo Franzoni, L'Isolino con bambine, 1900
Un percorso espositivo originale e inedito per celebrare l’amicizia e il legame ormai accertati tra quelli che sono stati due protagonisti della scena artistica svizzera del periodo, che propone al pubblico un corpus di 80 dipinti realizzati tra il 1870 e il 1911, anno della scomparsa del pittore locarnese Filippo Franzoni. Al centro dell’esposizione il tema del paesaggio, da un lato, e del ritratto e dell’autoritratto, dall’altro. Attraverso un ampio dialogo pittorico tra una significativa selezione di opere di Filippo Franzoni (1857-1911) e di dipinti – anche meno noti – di Ferdinand Hodler (1853-1918) provenienti da importanti collezioni pubbliche e private svizzere, vengono messi in luce, per la prima volta, momenti di straordinaria convergenza nell’opera dei due artisti.

Ferdinand Hodler, Autoritratto, 1892
Ferdinand Hodler, nato a Berna nel 1853, studia a Ginevra, sotto la guida di Barthélémy Menn. Realizza dapprima ritratti che ricordano il realismo di Gustave Courbet. Verso la metà degli anni Ottanta del XIX secolo una tendenza alla stilizzazione lineare e consapevole era già riconoscibile nei suoi quadri, che trattavano sempre più spesso il simbolismo della giovinezza, della solitudine e della contemplazione. Lavori che gli procurarono il plauso dalla scena artistica europea. Rivolgerà poi la sua opera soprattutto verso la pittura di paesaggio, i ritratti e le composizioni figurative monumentali.

Filippo Franzoni, Autoritratto, 1903-1905
Filippo Franzoni, nato a Locarno nel 1857, quattro anni più giovane di Hodler, è stato pittore e fotografo, attivo a Milano e in Ticino alla fine del XIX secolo. Dopo aver studiato all’Accademia di Brera intraprende alcuni soggiorni all’estero e vive tra Milano e Locarno, sua città di origine. Attento al dettaglio naturalista, nelle prime opere si dimostra vicino alla pittura di paesaggio lombarda. Sviluppa poi un più libero ed espressivo gesto pittorico, dimostrando un interesse verso le novità artistiche svizzere ed europee di fine ottocento.

Ferdinand Hodler, Il bosco di faggi, 1885-1894
Sicuramente possiamo dire che Franzoni tira fuori da Hodler, forse, la parte più intima del suo rapporto con il paesaggio e Hodler tira fuori forse la parte più rigorosa, più ordinata, del rapporto della composizione di Filippo Franzoni. Per cui in questo senso sicuramente entrambi ci sono nel lavoro dell’uno e dell’altro. È chiaro che il ruolo di Hodler nei confronti dello sviluppo dell’arte moderna in Svizzera è chiaro, riconosciuto da sempre. Quella di Franzoni è forse più in una condivisione di un momento che accomuna proprio lui agli altri. Di quello che potremmo chiamare la cerchia Hodler - Amiet, Giacometti, Trachsel - che erano i protagonisti di quel momento storico.
Cristina Sonderegger, curatrice della mostra, intervistata da Emanuela Burgazzoli

Hodler/Franzoni: un dialogo
Alphaville 15.04.2025, 11:05
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