Arte e Spettacoli

Gianfranco Baruchello

Artista extra-mediale

  • 16.01.2023, 15:12
  • 02.01.2024, 10:06
Gianfranco Baruchello

E' morto il 14 gennaio a Roma, all'età di 98 anni, Gianfranco Baruchello, l'artista dei "piccoli disegni" esponente di punta della corrente artistica definita 'extra-mediale'. Grande protagonista della scena artistica italiana a partire dagli anni Sessanta, Baruchello era nato a Livorno il 24 agosto 1924.
Artista, regista e scrittore, dalla fine degli anni Cinquanta sperimenta la trasversalità dei linguaggi artistici. In particolare, crea cortocircuiti tra ambiti e campi apparentemente inconciliabili.
Dopo la laurea in giurisprudenza con una tesi in economia e alla creazione di un'azienda di ricerca e produzione chimico-biologica, alla fine degli anni '50 si dedica alla creazione artistica.
Ma è Parigi che segna la svolta: lì incontra il pittore cileno Roberto Matta, il poeta e critico d'arte francese Alain Jouffroy, il compositore americano John Cage e Marcel Duchamp, il grande ideatore dei ready made, che influenzò moltissimo la produzione artistica di Baruchello.

Gianfranco Baruchello, Louis Philippe to Miocene (1967), Collage, smalti industriali, china e matita su tela, cm. 161 x 197. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Gianfranco Baruchello, Louis Philippe to Miocene (1967), Collage, smalti industriali, china e matita su tela, cm. 161 x 197. Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.

  • Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Riesce a fondere insieme, in maniera eclettica e atipica, strumenti e riferimenti multidisciplinari: non solo pittura, installazione, assemblaggio, immagine in movimento, fotografia, sonoro, editoria ma anche economia, antropologia, agricoltura, estetica. La tecnica del montaggio gli ha permesso di avvalersi di materie e simboli anche completamenti dissonanti. Gli inizi risalgono al 1962 con la partecipazione alla mostra 'New Realists' alla Sidney Janis Gallery di New York, insieme a Enrico Baj, Tano Festa, Mimmo Rotella e Mario Schifano. Nel 1963 gli viene riservata una personale a La Tartaruga di Roma. Nel 2011 la Galleria Nazionale d'Arte Moderna (Gnam) di Roma presenta una mostra antologica dal titolo
Gianfranco Baruchello. Certe idee a cura di Achille Bonito Oliva. Nel 2013 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 2018 il
MART di Rovereto gli dedica una importante retrospettiva.

Happening artistico, coinvolgimento politico, critica alla comunicazione di massa, sperimentazione cinematografica, Baruchello è riuscito ad elaborare uno degli stili e delle poetiche più sperimentali del panorama italiano, fondendo insieme, in maniera eclettica e atipica, strumenti e riferimenti multidisciplinari: non solo pittura, installazione, assemblaggio, immagine in movimento, fotografia, sonoro, editoria ma anche economia, antropologia, agricoltura, economia, estetica.

Un aspetto fondamentale del suo procedere è la tecnica del montaggio che gli ha permesso di avvalersi di materie e simboli anche completamenti diversi e spesso dissonanti. Un esempio di questo agire artistico è il famoso Verifica incerta (Disperse Exclamatory Phase), film realizzato nel 1964 in collaborazione con Alberto Grifi.
Recuperando 150.000 metri di pellicola scartata dal cinema hollywoodiano degli anni Cinquanta-Sessanta e unendola insieme con del nastro adesivo, Baruchello crea un prodotto artistico originale, in grado di anticipare le pratiche degli anni Settanta di appropriazione e campionamento.

Nel 1998 nasce a Roma la Fondazione Baruchello in seguito ad una donazione da parte dell'artista di circa cinquecento opere tra pittura, scultura, oggetti e video oltre che di una biblioteca di circa quarantamila volumi, di attrezzature cinematografiche e della sede stessa in parte destinata a spazi per residenze, studi d’artista e laboratori. Alla base delle attività della Fondazione c'è la filosofia dell’artista, secondo il quale l’arte contemporanea è un linguaggio che permette di pensare e immaginare nuove forme di coesistenza nel mondo.

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