La chiesa di Santa Maria degli Angioli a Lugano conserva il più famoso affresco rinascimentale della Svizzera. Un affresco dalle dimensioni monumentali che decora la parete del tramezzo che in origine separava la chiesa dei fedeli da quella dei frati.
Realizzato nel 1529, l’affresco raffigura le storie della Passione di Gesù. Ne è autore Bernardino Luini, pittore lombardo, seguace di Leonardo da Vinci, molto amato dai critici dell’Ottocento e soprannominato il Raffaello di Lombardia. Un capolavoro che a volte dimentichiamo di avere proprio sotto casa.
![Ti_Press_SA_TPR273696.jpg](https://cleaver.cue.rsi.ch/public/cultura/2580918-rqhg2m-Ti_Press_SA_TPR273696.jpg/alternates/r16x9/2580918-rqhg2m-Ti_Press_SA_TPR273696.jpg)
Veduta dell'affresco di Bernardino Luini alla Chiesa Santa Maria degli Angioli, Lugano
Lo spunto per tornare sul capolavoro del Luini è l’avvio di Lugano nel Rinascimento, un ciclo di incontri promosso dal LAC fino al mese di marzo sul tema della Lugano rinascimentale, per raccontare la storia di questa chiesa e soprattutto quella dei suoi famosi affreschi.
Emanuela Burgazzoli ne ha parlato per Voci dipinte con la storica dell’arte Lara Calderari, caposervizio dei monumenti all’Ufficio Beni culturali del Cantone Ticino e autrice di un importante volume dal titolo Il Rinascimento a Lugano (Silvana Editoriale, 2021). Lara Calderari ha curato una conferenza pubblica il 18 gennaio scorso al LAC, dal titolo Dietro le quinte di un capolavoro.
![Ti_Press_SA_TPR273741.jpg](https://cleaver.cue.rsi.ch/public/cultura/2580912-i0wvj-Ti_Press_SA_TPR273741.jpg/alternates/r16x9/2580912-i0wvj-Ti_Press_SA_TPR273741.jpg)
Lugano: Chiesa Santa Maria degli Angioli
Lugano tra Quattro e Cinquecento attraversa uno dei periodi più travagliati della sua storia perché dipendente dal Ducato di Milano. Poi, all’inizio del Cinquecento diviene baliaggio dei dodici Cantoni confederati. Un cambio epocale di cui ancora oggi portiamo le conseguenze e che ha anche creato, dal punto di vista artistico, dei ritardi per quel che concerne la presenza di artisti importanti. Bernardino Luini è proprio un artista importante, che rompe col passato e che introduce anche nella zona del Luganese delle Valli di Lugano questi nuovi concetti legati al Rinascimento.
Bernardino Luini arriva a Lugano, che ha circa 50 anni ed è nel pieno della sua maturità. Ha alle sue spalle una bottega molto capace, preparata, in grado anche di gestire e affrontare un’impresa come quella del tramezzo. Quindi la scelta di andare su Bernardino Luini oltre ovviamente al fatto che la sua arte era nelle corde dei frati osservanti era anche perché aveva una struttura in grado di far fronte a quest’opera, che è impegnativa e importante.
Lara Calderari
Ma dove sta la grande innovazione di quest’opera? Bernardino Luini e i frati quando si accingono a impostare la decorazione di questa grande parete hanno a disposizione dei modelli.
ll modello principale è quello di Sant’Angelo a Milano. Tramezzo milanese dipinto attorno al 1480 da Vincenzo Foppa, ora andato perso, ma che sappiamo che era suddiviso in 16 episodi. Qualcosa di simile all’affresco della Madonna delle Grazie di Bellinzona.
Un tramezzo, anche questo diviso in episodi suddivisi in 16 riquadri affrescato attorno al 1515, quindi 15 anni prima di quello luganese. Ma Bernardino Luini, pur rimanendo nella tradizione, rompe con questo schema statico.
Lara Calderari
![Ti_Press_SA_TPR34028.jpg](https://cleaver.cue.rsi.ch/public/cultura/2581053-xn1dk7-Ti_Press_SA_TPR34028.jpg/alternates/r16x9/2581053-xn1dk7-Ti_Press_SA_TPR34028.jpg)
Chiesa Santa Maria delle Grazie di Bellinzona durante i lavori di restauro, 2005
Luini riprende la lezione di Leonardo che raccomandava, nel dipingere le storie, di evitare di dipingere le scene inserite in riquadri chiusi. Leonardo spingeva a creare un unico scenario. E così Luini a Lugano innanzitutto riduce gli episodi da 16 a 7 e poi nella monumentalità guarda a Raffaello che a Roma, tra il 1508 e il 1520, dipinge le stanze in Vaticano.
Questa monumentalità, questo grande respiro, è stato giustamente letto come un riferimento agli affreschi romani di Raffaello. Un grande punto di riferimento per Bernardino Luini che come altri suoi contemporanei è stato a Roma negli anni dieci del ‘500 e verosimilmente ha potuto vedere queste grandi opere. Quindi Leonardo da una parte e Raffaello. Tanto che nella letteratura dell’Ottocento Luini è spesso citato come “Raffaello di Lombardia”, in riferimento all’affresco di Lugano.
Lara Calderari
![Ti_Press_SA_TPR273698.jpg](https://cleaver.cue.rsi.ch/public/cultura/2581170-wwom7k-Ti_Press_SA_TPR273698.jpg/alternates/r16x9/2581170-wwom7k-Ti_Press_SA_TPR273698.jpg)
Crocifissione di Cristo, Santa Maria degli Angioli, Lugano
Dietro le quinte di un capolavoro
Voci dipinte 09.02.2025, 10:35
Contenuto audio