Arte

Un gioco di specchi

Il sintetismo minimalista di Ruth e Giancarlo Moro, in mostra al Museo comunale di arte moderna di Ascona fino al 5 gennaio 2025

  • 2 ore fa
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Gioco di specchi

Claudia Iseli 19.10.2024, 19:00

  • RSI
Di: Red 

Gioco di specchi è la mostra dedicata a due artisti svizzeri, Ruth e Giancarlo Moro, aperta al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona e che mette in dialogo le opere recenti nate da più di 50 anni di confronto artistico, dato da una comunione di vita. Pur lavorando con stili e modalità diversi, le opere dei due artisti, scelte apposta per gli spazi museali, esprimono una forte assonanza che trova unione proprio nel loro interesse comune per l’universo orientale, essenziale e cosmico.

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Ruth Moro, H2703 BLU I, 2022

  • © Ruth Moro

Sposati da più di 50 anni, per quanto riguarda la loro personale ricerca artistica, Giancarlo Moro si dedica totalmente all’arte pittorica in senso astratto, mentre Ruth Moro realizza delle forme pure, essenziali prendendo ispirazione dal mondo della natura: raccoglie e seleziona foglie, brattee, follicoli, samare e steli e ne fa la materia prima del suo operare.
Facendo della natura la materia prima del suo operare, Ruth Moro procede attraverso una purificazione del materiale vegetale eliminando la parte molle per svelarne le nervature sottese. Giunge a distillare delle pure forme strutturalmente essenziali. Nelle serie Variazioni sul neroVariazioni in blu, o Tra i verdi si leggono schemi geometrici dal rigore quasi grafico, che è il risultato di un metodo che si affida a “griglie” preparatorie; schemi che entrano in una dinamica dialettica quando le singole tele o tavole vengono accostate a formare dittici e trittici, come accade nel ciclo di Punti e contrappunti.

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Il sintetismo minimalista di Ruth e Giancarlo Moro

Alphaville 17.09.2024, 11:30

  • © Giancarlo Moro

Nel suo atelier, posizionato sopra quello della moglie, al primo piano della casa che divide con lei a Cavigliano, Giancarlo Moro lavora sondando le infinite potenzialità del colore a olio, distilla i colori freddi del cielo – blu, verde, indaco – ma anche quelli caldi del sole – rosso, giallo, arancione – dedicandosi totalmente alla pittura in senso astratto. Partendo dalle conoscenze scientifiche della cinetica, dell’ottica e della Gestalt, investiga e combina le infinite gamme e potenzialità del colore.

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Giancarlo Moro, 4007 Senza titolo, 2007

  • © Giancarlo Moro

Claudia Iseli li ha incontrato, per Turné, nella loro casa-atelier nelle Terre di Pedemonte. Un’occasione per capire l’opera dei due artisti dalle loro stesse voci e nel luogo stesso dove viene alla luce.

Questi vegetali parlano da sè. È come andare all’essenza delle cose. Il fatto che li raccolgo nella natura e poi bisogna prepararli... Vanno cotti, sciacquati, sbiancati, poi tinti in un’altra base. Solo dopo arriva il vero lavoro creativo.

Ruth Moro

Penso che ultimamente sono arrivato vicino a quest’idea di luce o luminosità come materia. Dalla scelta dei colori, alle dimensioni ei rapporti tra le parti... c’è sempre una riflessione che riguarda la contemplazione e la meditazione. Mi piace che chi osserva il lavoro faccia un suo viaggio attraverso il mio lavoro che ha di fronte.

Giancarlo Moro

Mara Folini, direttrice del museo asconese, al microfono di Angelica Arbasini per Seidisera così inquadra le origini della loro complessa e personale ricerca artistica: «Ruth e Giancarlo Moro sono due artisti con una lunga esperienza creativa, entrambi si sono formati nell’ambito delle cosiddette avanguardie degli anni sessanta e quindi loro seguono idealmente quella linea analitica tipicamente nordica che dalle esperienze astratte di Kandinskij e di Klee, attraverso il Bauhaus, giunge a delle radicali proposte minimaliste tipiche degli anni ‘70, che sono state anticipate già nel 15 dal grandangolo nero di Malevič. Ma in realtà la loro formazione è una formazione anche fatta di grandi incontri e formazioni, soprattutto negli anni 60, quando si trovavano entrambi a Londra e dove si sono conosciuti nel 1963 e quindi hanno avuto modo di confrontarsi direttamente con le forme più astratte di artisti, quali ad esempio Nicholson».

La mostra Gioco di specchi, dedicata alle opere di Ruth e Giancarlo Moro, è a cura di Mara Folini e rimane aperta fino al 5 gennaio 2025 al Museo comunale di arte moderna di Ascona

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Gioco di specchi

SEIDISERA Magazine 05.10.2024, 18:35

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