Il Lifetime Achievement Award, l’omaggio del Locarno Film Festival alle personalità cinematografiche con una carriera straordinaria, sarà assegnato all’attore statunitense Matt Dillon, classe 1964. La premiazione di giovedì 4 agosto in Piazza Grande sarà accompagnata dalla proiezione di Drugstore Cowboy (Gus Van Sant, 1989) e City of Ghosts (Matt Dillon, 2002), e da un incontro con il pubblico il 5 agosto al Forum @Spazio Cinema. Ne ha dato notizia martedì il Festival locarnese.
Il Lifetime Achievement Award è stato istituito nel 2011. Negli scorsi anni è stato consegnato a leggende del cinema quali Harrison Ford (2011), Alain Delon (2012), Jacqueline Bisset (2013), Harvey Keitel (2016) e, nel 2021, Dario Argento.
Una carriera trentennale
La carriera cinematografica di Matt Dillon attraversa oltre tre decenni. Dai film di Francis Ford Coppola The Outsiders e Rumble Fish, fino alla collaborazione con Gus Van Sant per Drugstore Cowboy, per cui ha vinto un Independent Spirit Award nel 1989, e To Die For (1995), che ha presentato con il regista a Locarno nel 1995. Il suo percorso è stato costellato da titoli come Singles (Cameron Crowe, 1992), Crash (Paul Haggis, 2004), per cui è stato candidato agli Oscar come miglior attore non protagonista e ha vinto il suo secondo Independent Spirit Award, ma anche Factotum (Bent Hamer, 2005), The House That Jack Built (Lars von Trier, 2018) e il cortometraggio Nimic (Yorgos Lanthimos, 2019), presentato a Locarno72.
Matt Dillon immortalato a Locarno nel 1995.
Nel 2002 debutta alla regia con City of Ghosts (2002), scritto con Barry Gifford, in cui ha recitato al fianco di James Caan, Gérard Depardieu, Stellan Skarsgård e Natascha McElhone. Nel 2014 ha recitato nella serie televisiva Wayward Pines (2015-2016) di Chad Hodge con M. Night Shyamalan tra i produttori esecutivi, mentre di prossima uscita è la serie Apple High Desert, diretta da Jay Roach, che lo vede al fianco di Patricia Arquette. Dillon ha inoltre completato di recente il suo secondo lungometraggio come regista con El Gran Fellove (2020), un documentario musicale sul leggendario cantante cubano Francisco Fellove.
Dal 2008 è membro del consiglio di amministrazione di Refugees International e ha partecipato a missioni in Myanmar, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo, realizzando brevi documentari per sensibilizzare il pubblico sulla situazione dei rifugiati e degli sfollati interni a causa di conflitti e cambiamenti climatici.
Dillon proviene da una famiglia di artisti ed è egli stesso un pittore. Le sue opere sono state esposte a New York, Roma e Berlino.