Il diario dalla 65esima Berlinale non può non iniziare da un elemento cromonarrativo multicolore, visto che uno degli spunti d'interesse di quest'anno è il centenario del Technicolor, oggetto di una retrospettiva annunciata da tempo.
Nel 1915 Herbert Kalmus, Daniel Comstock e W. Burton Wescott fondano a Boston la Technicolor Motion Picture Corporation. Non è il primo tentativo, ma grazie a colori intensi e a un realismo visivo senza precedenti la tecnica si impone su larga scala.
La Berlinale ripropone una trentina di classici: la stregaccia di Biancaneve e i sette nani (1937), Atlanta in fiamme di Via Col Vento (1939), il viaggio al termine dell'arcobaleno di Il mago di Oz (1939), le mossette acrobatiche di Cantando sotto la pioggia (1952) le labbra di Marilyn in Gli uomini preferiscono le bionde (1953) e tanto altro.
Nel frattempo largo ai preparativi in vista dell'inaugurazione: gli orsi di ogni colore attendono pazienti, il tappeto rosso è bianco e beige, Alba e James occhieggiano tenebrosi dai manifesti, la gente inizia piena di verdi speranze a mettersi in coda per i biglietti. Guardare la gallery per credere ...
Berlinale: the day before, la gallery
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