L’intervista

È più facile che un cammello...

Il famoso passo del vangelo di Marco commentato dal biblista Ernesto Borghi

  • 28 luglio, 08:00
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Emmanuel Tzanes, San Marco Evangelista, 1657

Di: Red
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Marco 10,23-27 

 
Questo passo del Vangelo di Marco affronta un tema spinoso: la relazione che intercorre tra regno di Dio e la ricchezza materiale accumulata sulla terra. Si tratta senza dubbio di uno tra i più perentori e celebri passi della Bibbia, su cui molte persone, ma in special modo chi si professa cristiano, si è trovato - prima o poi - a riflettere.
Che cosa significa? La ricchezza è sempre e comunque un male?

Luisa Nitti, per Tempo dello spirito, ne ha parlato con il biblista Ernesto Borghi, coordinatore della formazione biblica nella Diocesi di Lugano e dal 2019 coordinatore della Federazione Biblica Cattolica per l’area dell’Europa meridionale e occidentale e curatore, per la trasmissione di cultura religiosa d Rete Due, della serie estiva “Fraintendimenti – Quando la Bibbia ti fa inciampare”.

Ci sono alcune parole evangeliche molto radicali con cui è difficile entrare in dialogo. Dunque le domande che ci propone ancor oggi sono diverse. Per essere cristiani bisogna essere necessariamente poveri e un ricco sarà sempre dannato? Per essere cristiani dobbiamo spogliarci di ogni bene materiale come fece San Francesco?

Secondo Ernesto Borghi: «Il tema è che cosa è necessario per essere alla sequela del Dio di Gesù Cristo. Quindi un atteggiamento di libertà nei confronti dei beni materiali. D’altra parte sull’immagine cruna - ago le interpretazioni sono state varie. Che la cruna dell’ago sia la parte dello strumento per cucire, oppure una porta particolarmente bassa della città di Gerusalemme. Che il cammello sia l’animale con due gobbe oppure un nodo di una gomena particolarmente significativo. L’interpretazione comune è evidente: per chi pensa alla ricchezza come un fine della vita, l’accesso alla logica dell’amore del Dio di Gesù Cristo diventa molto difficile».

Dunque per chi è credente la responsabilità sta nella libertà di non guardare ai beni materiali come qualcosa di fondamentale, di importante, costruttivo, di non guardare alla ricchezza materiale come il fine dell’esistenza. Secondo il biblista Ernesto Borghi: «una scommessa a cui tutti sono chiamati a dare attenzione».

Chi è ricco entrerà nel Regno di Dio?

Tempo dello spirito 21.07.2024, 08:00

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