Spunti

Oltre Gesù, gli altri figli di Dio

Negli anni successivi alla morte di Cristo non c’era un solo Verbo, né un particolare consenso su chi fosse davvero Gesù o perché fosse così importante - Viaggio fra i diversi “figli di Dio”

  • 2 ore fa
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L'icona di Gesù Cristo sul soffitto della cappella serbo-ortodossa del Palazzo Bianco di Belgrado. I comunisti, saliti al potere alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sono ritenuti responsabili del danneggiamento dell'icona causato dai proiettili

  • Keystone
Di: Red. 

Il cristianesimo deve parte della sua fortuna all’Editto di Costantino. Nel gennaio del 313 d. C., infatti, Costantino, imperatore d’Occidente, e Licinio, imperatore d’Oriente, concordarono a Milano, capitale della parte occidentale dell’Impero, una linea comune grazie alla quale il cristianesimo venne riconosciuto come religio licita e vennero restituiti i beni confiscati alla Chiesa. Con l’Editto, Costantino scelse come suo principale interlocutore la Chiesa cattolica che, in sostanza, divenne religione di Stato.

Pochi anni dopo, nel 325 d.C., fu lo stesso Costantino a riunire la Chiesa cattolica a Nicea arrivando a sancire la natura umana e insieme divina di Gesù. In questo modo il cristianesimo divenne la religione dell’incarnazione, l’unica religione il cui si crede che Dio abbia scelto di diventare uomo. Da quel momento in poi, anche grazie al fatto che il cristianesimo divenne nei fatti l’unico culto ammesso, la sorte dell’Occidente fu irrimediabilmente segnata. Tutto ruotò attorjo a questo Dio, il Verbo incarantosi in Gesù e mediato dalla Chiesa e dalle sue gerarchie.

Eppure, prima e dopo Nicea, Gesù non fu l’unica persona che pretese di chiamarsi Dio. “In principio era il Verbo”, dice il Vangelo di Giovanni. Questa frase – e le parole di tutti e quattro i vangeli – è al centro degli insegnamenti della Chiesa cristiana e ha plasmato l’arte, la letteratura, il linguaggio e la mente stessa dell’Occidente. Ma in realtà negli anni successivi alla morte di Cristo non c’era un solo Verbo, né un particolare consenso su chi fosse davvero Gesù o perché fosse così importante. C’erano, anzi, molti Gesù diversi, tra cui un Gesù aggressivo che disprezzava i suoi genitori e storpiava coloro che gli si opponevano, uno che vendette il suo gemello in schiavitù e uno che fece crocifiggere un altro al posto suo.

E oltre a Gesù c’erano molti altri Salvatori, molti altri figli di dèi che guarivano i malati e curavano miracolosamente gli storpi, in un intrecciarsi di tradizioni religiose i cui confini erano tutt’altro che chiari. Con il diffondersi del cristianesimo, molte narrazioni alternative furono progressivamente dichiarate eretiche e scomparvero alla nostra vista. Ne parla diffusamente in “Gli altri figli di Dio” Catherine Nixey, che racconta la storia straordinaria delle eresie e delle molteplici narrazioni religiose dei primi secoli dell’era volgare. Si tratta di è un racconto fatto di contingenze, di caso e di pluralità di opinioni e credenze. Vi si legge, in sostanza, la storia di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.

Sì, perchè molti furono gli altri Gesù, i quali tuttavia non riuscirono ad avere la sua stessa fortuna. E diverse sono le comiunità religiose che ancora oggi seguono altri dei. Alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, ad esempio, fu l’esploratore Wilfred Thesiger a giungere in Iraq e a mettersi in viaggio verso le paludi salate alluvionali del Tigri e dell’Eufrate. “Quello che trovò - scrive Nixey - fu clamoroso: una comunità di persone i cui costumi non erano cambiati granché nel corso degli ultimi duemila anni e che praticavano una religione che ricordava il cristianesimo”. E ancora: “I seguaci di questa fede infatti credevano in Dio, in Adamo e in Giovanni Battista. Eppure, questa comunità riteneva che Gesù non fosse il Salvatore ma un truffatore e uno stregone malvagio. Tutt’oggi in Etiopia molti cristiani leggono il testo sulla resurrezione del galletto mentre in India altri cristiani ancora sono influenzati da un testo che raccontava di come Gesù avesse venduto come schiavo uno dei suoi seguaci”.

Quanto scoperto in Iraq dice che la forma di cristianesimo che è sopravvissuta in Occidente non è l’unica. Altre forme di cristianesimo sono sopravvissute altrove. “Se la storia fosse andata diversamente - continua Nixey - queste avrebbero potuto sopravvivere anche in Europa. Ma non andò così. Un solo tipo di cristianesimo era riuscito a imporsi sui suoi rivali. In pratica, un’unica forma di cristianesimo aveva goduto di un colpo di fortuna e lo chiamò destino. Non era vero; le cose potevano andare molto diversamente”. E ancora: “Molte versioni iniziali di cristianesimo sono state largamente dimenticate, ma non sono sparite. Allo stesso modo in cui i resti di antiche mura lasciano ancora segni impercettibili nei campi coltivati a grano, queste antiche fedi hanno segnato il cristianesimo moderno in molti modi diversi. I vangeli e quelle storie che suonano scandalose alle orecchie moderne o che urtano la nostra sensibilità contemporanea hanno ricoperto per secoli un’importanza centrale nel calendario, nelle letture e nel pensiero della Chiesa. Se solo prestiamo attenzione possiamo sentirne l’eco risuonare nelle poesie di Milton e tra i dannati di Dante, nei dipinti di Giotto e nelle immagini natalizie che ancora oggi celebriamo”.

38:46

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  • Antonio Bolzani

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