Nel fervore dei cambiamenti sociali e religiosi che caratterizzato la seconda metà degli anni ’60, emerge una personalità carismatica nel panorama ticinese: padre Callisto Caldelari. La sua propensione ad assumere posizioni audaci, a volte percepite come controverse dall’opinione pubblica e dalla gerarchia ecclesiastica conservatrice, lo rende una figura religiosa di rilievo e presente ancora oggi nella memoria collettiva cantonale.
“Padre Callisto Caldelari e i cristiani progressisti ticinesi (1960-1980)” è un volume di Vera Lombardi edito da Armando Dadò editore. Ne parla la stessa Lombardi ad Alphaville, intervista da Enrico Bianda.
Originario del Bellinzonese, Caldelari nasce a Locarno il 14 maggio del 1934 con il nome di Enrico. Frequenta le elementari a Bellinzona e ad 11 anni entra nel Seminario Serafico dei Cappuccini di Faido. A 16 emette la sua professione religiosa.
Dopo gli studi teologici a Lugano si diploma in archivistica e paleografia all’Archivio di Stato di Milano e in biblioteconomia e bibliografia alla Scuola della Biblioteca Vaticana a Roma.
Negli anni Sessanta apre il convento del Bigorio e getta le basi per la creazione della “Biblioteca salita dei frati” di Lugano. Fonda poi l’associazione “Comunità familiare”, di cui dirige a lungo il consultorio, formandosi a Milano come psicoterapeuta. Dal 1983 è parroco della nuova Comunità del Sacro Cuore di Bellinzona.