Letteratura

Francis Scott Fitzgerald: vita e letteratura di uno scrittore ruggente

Ora in italiano, per i tipi di Minimum Fax, i suoi “grandi racconti”

  • 10 settembre, 08:50
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Di: Red.

F. Scott Fitzgerald (1896-1940) nasce il 24 settembre 1896. La F. di F. Scott Fitzgerald sta per Francis; il nome discende da un suo lontano cugino, autore della poesia che divenne il testo dell’inno nazionale americano.

Scott pubblica il suo primo racconto a 13 anni, una storia poliziesca stampata sul giornale della scuola. Dopo essere stato espulso per mancanza di impegno accademico, frequenta la Newman School, una scuola cattolica del New Jersey. Dopo il diploma, nel 1913, frequenta l’Università di Princeton, dove scrive articoli per la rivista umoristica del college. Tuttavia, ancora una volta, trascura gli studi; nel 1917 viene messo in prova accademica e abbandona Princeton per arruolarsi nell’esercito.

Poco prima di presentarsi in servizio Fitzgerald scrive il suo primo romanzo, L’egoista romantico. Sebbene l’editore lo rifiuti, Fitzgerald viene incoraggiato a coltivare la vena creativa. Riformulato come Di qua dal Paradiso, viene pubblicato nel 1919. Di qua dal Paradiso si rivela un successo editoriale. Con il successo letterario arriva la ricchezza, e con la ricchezza si affaccia l’inclinazione per la vita agiata. Scott diventa un playboy, incline all’alcol. Nel 1922 Fitzgerald pubblica il suo secondo romanzo, Belli e dannati. È proprio questa sua satira dell’Età del Jazz a garantirgli la fama del più grande autore dei cosiddetti anni ruggenti.

Scott e la moglie Zelda vivono al di sopra delle loro possibilità. Come molti scrittori americani dopo la prima guerra mondiale, Fitzgerald si trasferisce in Francia, dove fa amicizia con Ernest Hemingway. In Francia scrive l’ormai classico (e allora sottovalutato) romanzo Il grande Gatsby.

Negli anni Venti Fitzgerald, ormai alcolista, soffre di un blocco di scrittura, mentre la salute mentale della moglie Zelda peggiora (nel 1930 le viene diagnosticata la schizofrenia). Nel 1932 Zelda pubblica il suo romanzo semi-autobiografico Save me the Waltz. Scott si infuria per il fatto che lei abbia attinto a piene mani dalla loro vita privata, ma lui farà lo stesso in Tenera è la notte (1934), la storia di uno psichiatra americano sposato con una schizofrenica. Il romanzo sarà un disastro commerciale.

L’alcolismo, la depressione e i problemi finanziari di Fitzgerald peggiorarono e, dopo che Zelda viene ricoverata in un ospedale della Carolina del Nord nel 1937, Scott lascia la moglie e si trasferisce a Hollywood per tentare la carriera di sceneggiatore. Nel 1939 inizia a lavorare al suo ultimo romanzo, The Love of the Last Tycoon, ma muore di infarto l’anno successivo senza aver completato l’opera. Ha quarantaquattro anni e al momento della morte si considera un fallito. Solo postumo verrà riconosciuto come uno dei più grandi scrittori del XX secolo.

Francis Scott Fitzgerald viene oggi considerato come il più grande esponente dei “Roaring twenties”, i Ruggenti Anni Venti, cioè quel periodo compreso fra la fine della Prima Guerra Mondiale e la crisi del’29, gravido di tutte quelle promesse e opportunità incarnate dall’ideale del sogno americano.

L’occasione per questo dossier è l’uscita per la prima volta in traduzione italiana della sua raccolta “I grandi racconti”, per minimum fax.

Francis Scott Fitzgerald: vita e letteratura di uno scrittore ruggente

  • Francis Scott Fitzgerald: vita e letteratura di uno scrittore ruggente (1./5)

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  • Francis Scott Fitzgerald: “The Great Gatsby” e il sogno americano (4./5)

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