Risata e violenza, allegria e follia, verità e profezia: termini a primo impatto diversi, forse addirittura antitetici, ma che se messi in relazione tra loro rivelano dei legami profondi che si sintetizzano tutti nella figura del Joker, che di questo legame rappresenta l’espressione più autentica.
Un agente del caos, questa è l’essenza più intima del Joker in qualità di personaggio fumettistico, apparso in origine - per la prima volta nel 1940 - come principale antagonista dell’uomo-pipistrello Batman. Il sorriso, sul volto del Joker, è condanna e insieme liberazione: “Perché sei così serio?”, ripete liturgicamente il folle clown interpretato dal compianto Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro di Nolan.
Senza regole morali, senza etica se non quella di rimanere sempre fedele alla sua irrazionale razionalità, Joker vive la sua intera esistenza in perfetto equilibrio su un filo sottilissimo che divide genialità e follia, vita e morte, euforia e depressione. La capacità di rimanere sempre in bilico tra due opposti rende il suo personaggio invincibile e sempre vivo. Non si dispera davanti alla tragicità dell’esistenza e nemmeno celebra la comicità della vita, bensì individua in qualsiasi situazione la chiave di lettura più inaspettata, che attraverso il suo sorriso dipinto svela l’ambiguità dell’intera realtà. La capacità di intuire la natura profondamente paradossale del mondo è ciò che rende il personaggio di Joker un archetipo eterno, un vero e proprio mito contemporaneo che ha radici secolari, se non addirittura millenarie, individuabili nelle figure del trickster, del giullare e del folle.
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Heath Ledger nei panni del Joker (The Dark Knight)
Guido Vitiello, giornalista, saggista e docente, nel suo Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità, appena uscito per Feltrinelli, indaga intorno a questa enigmatica figura. Un viaggio tra filosofia, cultura pop e politica, alla scoperta di come la comicità e il divertimento abbiano invaso ogni aspetto della nostra società, spesso con effetti tutt’altro che positivi. Il Joker è senz’altro un personaggio in continua metamorfosi, che muta e che si adatta alle diverse epoche in cui sorge:
«Dobbiamo ricordarci che la qualità metamorfica ce l’ha anche la carta da gioco del Jolly, che può avere tutte le valenze delle altre carte. In realtà quello che mi interessava studiare con questo libro è come nella parabola di questo personaggio si riflettesse la parabola del nostro rapporto con con il lato oscuro della comicità, con il il nesso molto antico e decisamente indistricabile tra la comicità e la violenza. Noi siamo ormai da decenni nella cosiddetta “società del divertimento” e ci dimentichiamo a volte che il esso ha anche un aspetto disgregatore e distruttivo che il Joker incarna perfettamente».
Guido Vitiello, giornalista, saggista e docente, autore de Il Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità
Il legame inaspettato tra la violenza e la risata è uno degli snodi più interessanti del libro di Guido Vitiello, anch’esso esemplificato molto bene dalla figura del Joker:
«In realtà questo è un legame che si è sempre conosciuto in un certo senso, ma che spesso dimentichiamo. Io mi rifaccio sia a fonti letterarie, come le risate omeriche che sono risate di scherno e di umiliazione, sia a delle ipotesi etologiche che riguardano proprio il fenomeno stesso del riso. La risata è legata ad un comportamento che nel mondo animale è tipico dell’aggressività, cioè mostrare i denti. C’è chi ha supposto, in maniera anche un po’ visionaria, che il riso equivale al momento in cui si mostrano i denti a una preda, come se si stesse dicendo essenzialmente “Io posso divorarti, ma scelgo di non farlo”. Mi incuriosiva molto indagare su questo aspetto paradossale del sorriso, specie in un’epoca in cui il esso ci ossessiona. Ci sono film interi che si basano su questo. Come la serie cinematografica Smile. E poi, soprattutto, ci scambiamo in continuazione faccine sorridenti o ridenti sui nostri sui nostri smartphone (...). ».
Guido Vitiello, giornalista, saggista e docente, autore de Il Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità
Lo stretto rapporto che intercorre tra il Joker e il giullare presenta inoltre degli aspetti inquietanti quando si tratta della situazione politica contemporanea:
«Tradizionalmente e antropologicamente, anche dal punto di vista della sua storia politica, il giullare è sì una specie di “doppio del re”, perché ha anche lui uno scettro e una corona, seppur rispettivamente fatti di legno e di stoffa. Però, a differenza del re, è completamente irresponsabile perché convenzionalmente è pazzo e quindi un pazzo può fare ciò che vuole. L’idea che un un re vero si metta sulla testa la corona del buffone prefigura un re che ambisce alla perenne irresponsabilità del giullare. Infatti una delle cose più sconvolgente dei nostri tempi è che quotidianamente ci troviamo a interrogarci sulla veridicità delle frasi dette dai grandi capi di Stato. Prendiamo l’esempio di Donald Trump. Quante volte ci chiediamo s una certa affermazione l’ha detta veramente o per scherzo. È un’esagerazione? È un’iperbole? È la verità? Ciò è profondamente paradossale. Questa è una situazione del tutto inedita e senza precedenti di cui facciamo esperienza solo nel nostro presente. Siamo abituati a prendere sul serio quantomeno le dichiarazioni dei leader politici, con la possibilità, ovviamente, che mentano. Ma addirittura chiederci se sia una battuta o meno davanti a delle affermazioni gravissime è un tratto inedito, ma è anche una posizione molto comoda per per un Presidente avere al tempo stesso i poteri del re e l’immunità del buffone».
Guido Vitiello, giornalista, saggista e docente, autore de Il Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità
Il riso di Joker
Alphaville 19.02.2025, 11:45
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