Letteratura

Il dialogo poetico tra Antonella Anedda e Giorgio Orelli

Nella suggestiva cornice del Festival letterario “Sconfinare”, ai piedi del Castelgrande di Bellinzona, la poetessa è stata insignita del Premio alla letteratura Giorgio Orelli

  • Oggi, 16:59
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Di: Elia Bosco 

Domenica 13 ottobre, a Bellinzona, ha avuto luogo la cerimonia di consegna del Premio alla letteratura Giorgio Orelli Città di Bellinzona, assegnato a personalità che si sono distinte in uno dei due ambiti letterari con i quali, con maggiore incisività, ha operato Giorgio Orelli: la poesia e la critica letteraria. La giuria, composta da Fabio Pusterla, Massimo Gezzi e Pietro De Marchi, ha premiato la poetessa Antonella Anedda (Roma, 1955), per «l’insieme della sua opera, in equilibrio tra tensione tragica e verticale, e la rigorosa adesione alla dimensione orizzontale del quotidiano», come afferma il poeta e insegnante Massimo Gezzi, portavoce della giuria.

La serata di premiazione ha fornito una preziosa occasione per fare riecheggiare la voce del poeta ticinese Giorgio Orelli (Airolo, 1921 - Bellinzona, 2013) attraverso la poetica di Antonella Anedda:

Come è stato giustamente messo in rilievo prima, sono stata una lettrice assidua di Giorgio Orelli, che ho avuto la fortuna di incontrare solo una volta a Lugano (...). Giorgio Orelli prolunga la vita nella scrittura. Questo è il motivo che mi ha spinto a leggerlo e rileggerlo. E avrei voluto accogliere l’invito dell’amico Massimo Gezzi quando, parlando di questo incontro, mi invitava a rileggere Giorgio Orelli attraverso i suoi numerosi e importanti scritti di arte. E lo avrei fatto obbedendo alla mia formazione di storica dell’arte, di iconologa. Però, durante questa rilettura, mi sono resa conto che c’erano ancora altri richiami che erano in qualche modo più urgenti. La rilettura ha risvegliato le mie passioni mitologiche, entomologiche, civili e metriche (...). Ho ripensato a un bellissimo intervento di Giorgio Orelli a Lugano su Dante e di quanto mi avesse colpita, ammaestrata la concretezza del suo discorso (...). Attraverso Dante ritrovato, scavato e restituito Giorgio Orelli continua a rispondere alla poesia: non la poesia del poetico tra virgolette, ma la poesia del fare conoscenza di una conoscenza. 

L’altro punto che volevo ricordare, perché continua a parlarmi di Giorgio Orelli, è il suo equilibrio tra concretezza e consapevolezza metrica. E ho segnato una citazione che mi ha colpito. Si parla del novenario tendente all’endecasillabo. “Mi piace - scrive Orelli - perché dà l’impressione dell’insetto che avanza sul muro e tasta nell’incerto”. E credo che questa frase sia emblematica di quella concretezza di cui parlavamo, ma anche proprio del discorso etico, linguistico di Orelli, della sua capacità di dare conto anche della contraddizione, un compito strettamente poetico. Il novenario, come l’endecasillabo, è matematica, è metrica, ma questo non genera sicurezza: dà l’impressione di un insetto che avanza, mostra l’incerto.

Nel bestiario di Orelli, gli insetti saranno insieme ai colori: coleotteri, cavallette, ragni, martore, trote, anitre, merli. Una delle bellissime poesie di Giorgio Orelli, “La morte del merlo”, racconta molto della sua attenzione all’enigma, allo stupore, al sollievo, a quella che laicamente definisce trasmutazione, cioè la trasfigurazione, la metamorfosi del merlo: la morte del corpo, dopo aver attraversato una fase di orrore, diventa altro, si spoglia di tutte le nostre proiezioni e si trasforma in una forma di libertà (...).

E un’ultima suggestione su questa poesia, che appartiene alla raccolta “Spiracoli”, uscita nel 1989. Qualche anno prima, era uscito un libro di un autore molto amato, Wallace Stevens. In questa raccolta del poeta americano, c’è una poesia che si intitola “Tredici modi di guardare un merlo”. In Orelli, così come in Stevens, c’è un amore per le cose come sono e questo è un messaggio importante che ci parla della possibilità di amare il reale e della necessità di continuare a guardare senza mai distogliere lo sguardo.

Antonella Anedda, Intervento in occasione del Premio letterario Giorgio Orelli 2024

Parole che sanciscono il legame poetico che intercorre tra Antonella Anedda e Giorgio Orelli, non solo dal punto di vista delle tematiche, ma soprattutto per la condivisione di un medesimo credo poetico: il valore, il ruolo, la missione civile della poesia.

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Antonella Anedda

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Sconfinare Festival

Tra le righe 08.10.2024, 15:30

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