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Dizzy Gillespie

A trent'anni dalla scomparsa ricordiamo il grande trombettista Dizzy Gillespie. Innovatore, compositore di diversi standard, brillante entertainer, è stato uno dei maggiori protagonisti della storia della musica Jazz.

  • 04.01.2023, 16:06
  • 14.09.2023, 09:00
Dizzy Gillespie
  • Keystone
Di: Sergio De Laurentiis 


Prendiamoci un secondo per analizzare la foto qui sopra. Guardi quelle guance e ti chiedi: ma quanta aria possono incamerare? E una volta che l’ampia cavità orale – comprese varie parti del collo - ha raggiunto la capacità massima, che fine farà tutta quell’aria? Non può mica rimanere lì a tempo indeterminato, no, deve andare da qualche parte. Nel caso del signore in questione, John Birks Gillespie, quell'aria di solito si trasformava in un’impressionante serie di note sparate a velocità vertiginosa.

Per nostra fortuna la musica non funziona come la Formula 1, e quindi la velocità è solo uno dei motivi, certamente non il più importante, per cui ancora adesso - a distanza di tre decenni dalla sua morte avvenuta il 6 gennaio del 1993 - si parla con rispetto e ammirazione del signor John Birks Gillespie, noto ai più come Dizzy Gillespie. Tecnicamente, si sarà capito, era un discreto mostro, ma con tutto il rispetto per l’abilità tecnica, ti serve altro per passare alla storia. Magari aiuta il fatto che assieme ai compari dell’epoca - Charlie Parker, tanto per fare un nome - hai contribuito, e molto, a plasmare il linguaggio del Be Bop, che nel giro di pochi anni rivoluziona la musica jazz. Entri nella storia non solo perché suoni come Dio comanda, ci entri perché scrivi Groovin' High, Salt Peanuts, A Night in Tunisia, pezzi che nel giro di poco diventano veri e propri classici. Non contento, continui a sperimentare, a cercare nuove vie ed è soprattutto grazie a te che il jazz incontra nuovi compagni di viaggio, tipo la musica cubana e i ritmi latini.

Ha sempre sgobbato sodo Dizzy, fin da quando era piccolo. Ultimo di nove figli, cresce a Cheraw, un piccolo villaggio del South Carolina, con una madre poco presente e un padre che verrà ricordato per le botte e per il fatto che custodiva in casa diversi strumenti musicali. Di fatto sono i giocattoli del piccolo Gillespie e ben presto comincia a capire come funzionano, che suoni possono produrre: gli piace in particolare quello della tromba. Si applica con passione e nel giro di poco il giovane musicista comincia a farsi notare. Nel 1937, nemmeno ventenne, si trasferisce a New York. In quel periodo domina lo Swing, e Dizzy si fa le ossa suonando con varie Big Band, tra cui quella di Cab Calloway. Grazie a queste esperienze conosce alcuni giovani musicisti (Kenny Clarke, Thelonious Monk, Charlie Christian, Charlie Parker, tanto per citarne alcuni) con cui letteralmente stravolgerà la storia del Jazz. Provengono dallo swing, lo amano e lo rispettano, ma cercano altro. E ben presto lo trovano. È un suono più nervoso, più eccitante, più moderno rispetto agli standard levigati delle Big Band. È più complesso. È più veloce. Bye bye Swing, benvenuto Be Bop.

Sempre in quel periodo straordinario, alla fine degli anni ’30 conosce anche Mario Bauzá, musicista cubano autore di Tanga, considerato il primo pezzo di Latin o Afro Cuban Jazz. Dizzy lo descrive come un padre, che, a differenza di quello vero, lo supporta e lo stimola, spingendolo per esempio a scoprire nuovi ritmi, nuovi colori: quelli sudamericani, e cubani in particolare. Sarà l’altro grande amore musicale della sua vita, coltivato con dedizione nel resto della carriera.

A differenza di Charlie Parker - l’altra figura storica del Be Bop, morto a nemmeno 35 anni - la carriera di Dizzy Gillespie sarà lunga e gli permetterà di calcare i palchi di tutto il mondo non solo come trombettista, ma anche come leader di big band e brillante intrattenitore (curioso retaggio di un’era passata, quella dello Swing, che proprio lui e i suoi beboppanti compari avevano contribuito in parte a chiudere). Chi ha avuto la fortuna di vederlo - è passato un paio di volte nella Svizzera italiana, ospite all’Estival Jazz di Lugano nel 1979 e nel 1990 - difficilmente scorderà la sua notevole presenza sul palcoscenico e la contagiosa energia che il signor John “Dizzy” Gillespie e le sue enormi guance hanno sparso con gioia in più di 50 anni di grande musica.

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