Il nuovo album di Monte Mai uscirà a marzo del 2025. Dopo aver celebrato la bellezza della diversità con “Japanese Girl”, il terzetto luganese ha pubblicato “Space of a breath”, un secondo singolo che conferma quanto suggerito dal primo: in casa Monte Mai è in atto una metamorfosi sonica.
È bello se accade, quando la ricerca diventa trasformazione e poi evoluzione. Questa volta, Fabio Pinto, Fabio Besomi e Anaïs Schmidt hanno condiviso spazio, tempo, suono ed energie con il versatile e geniale multistrumentista Domi Chansorn, qui in veste di tracker, mixer e co-producer. E di batterista.
Sì, perché è innanzitutto il sound della batteria suonata da Domi il trigger della metamorfosi che traghetta Monte Mai dall’elettronica organica di “Eye Sea Double” (che flirtava con chitarre e bassi) verso un futuro sonoro ancora più analogico e verace, da live band totale.
“Space of a breath” è un racconto pop in chiave cosmica e psichedelica di un viaggio immaginario, che inizia con uno sguardo synth 80 rivolto all’estremo Oriente, diventando un “abbraccio alla sensazione effimera di un singolo respiro”. Ritmo vigoroso che diventa beat, motore solido di una spensierata leggerezza variopinta, come se ti stesse correndo nelle orecchie una carovana arrembante e gioiosa.
Con un nuovo vestito entusiasmante, ricamato con le deliziose linee e armonizzazioni vocali che s’intrecciano, Monte Mai sono saliti di nuovo sulla cresta della montagna che divide (e tiene unite) una personale idea di modernità e l’influenza dei più bei decenni musicali passati.
Anaïs Schmidt dice che serve coraggio per “scrivere una canzone veritiera, pura e onesta”. Ci sta. Ma trovo ancora più audace lasciare la comfort zone e cercare una nuova estetica.
Questo è un nuovo capitolo. Il viaggio di Monte Mai, iniziato in territori un po’ più oscuri, prosegue verso l’alto, verso una nuova luce.
Che bel divenire!
Monte Mai
Local Heroes 02.10.2024, 20:40
Contenuto audio