Il Black Bunker a Ginevra, è un luogo oscuro e fumoso, pieno di storia, apparecchiature elettroniche e giocattoli musicali. È anche la tana, il laboratorio creativo di Pol Sinus, esploratore di ogni sottogenere immaginabile della musica elettronica. È qui che Marco Kohler ha incontrato il fondatore della label Helvet Underground che, quest’anno, ha raggiunto la maggiore età. È un’etichetta di genere nata inizialmente come piattaforma discografica per le sperimentazioni di POL, ma che oggi rappresenta un sottobosco di artisti svizzeri e internazionali che navigano nel vasto oceano della musica elettronica e sperimentale. Il diciottesimo compleanno è stato celebrato con la pubblicazione di una quindicina di dischi e una mini-tournée di 6 date.
Non ho consigli da dare. Tendo a rassegnarmi perché sono un po’ fatalista. Direi piuttosto che dovremmo ripartire da zero. Ma non ci credo. Più impariamo che il nostro modo d’agire è sbagliato, più acceleriamo quel modo di fare. Siamo nei guai.
Pol Sinus
In questa ricca intervista, POL racconta della Ginevra “laboratorio” di fine anni 80 e di quella odierna, della storia e delle ambizioni della sua label, dei suoi diversi volti musicali e della sua comunità, e di una passione sconfinata per il loop e il suono elettronico