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Yuja Wang, The Vienna Recital

La riconferma del grande talento della giovane virtuosa del pianoforte cinese

  • 8 giugno, 16:00
"The Vienna Recital" di Yuja Wang, D.G. (dettaglio di copertina)

"The Vienna Recital" di Yuja Wang, D.G.

  • www.deutschegrammophon.com
Di: Red

L’ultimo album, uscito per Deutsche Grammophon, della pianista cinese Yuja Wang propone la registrazione del concerto che tenne nell’aprile 2022 alla Konzerthaus di Vienna. L’eclettico programma (da Albéniz, Beethoven, Ligeti e Scriabin), comprendente anche compositori meno noti, mostra ancora una volta l’ardente virtuosismo, l’immaginazione musicale e la matura musicalità di Yuja Wang.

«Credo che ogni programma debba avere una vita propria e riflettere i miei sentimenti attuali» Yuja Wang

Una bella novità, questo disco dal vivo, che tra l’altro presenta una qualità del suono perfetta, per una virtuosa del pianoforte unica ed imprescindibile oggi, nell’attuale panorama della musica classica. Un’ottima occasione per ritrovare un pianismo dinamico che ha un grande impatto sul pubblico.
Il repertorio proposto da Wang è interessante in quanto particolarmente vario, con alcune composizioni note di Albéniz e Beethoven e altre certamente meno frequentate di autori contemporanei come i 24 Preludes in Jazz Style di Nikolai Kapustin.

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La potenza, la profondità e la brillantezza del pianoforte di Yuja Wang nei suoi numerosi concerti è ormai indiscussa. Gary Graffman disse che la tecnica della Wang lo impressionò, durante la sua audizione al Curtis Institute of Music di Filadelfia per «l’intelligenza e il buon gusto» delle sue interpretazioni che la distinguevano dal resto delle candidate e dei candidati.

Luca Chierici, critico musicale e uno dei massimi esperti del pianoforte italiani, ha per Voi che sapete, disegnato un breve ritratto di Wang: «Nonostante abbia avuto le prime nozioni di pianoforte in Cina, la sua carriera inizia con il contatto con i grandi del pianoforte all’età di 15 anni in America. Incomincia a studiare al Curtis Institute of Musc di Filadelfia con Gary Graffman che era un grande virtuoso e allievo di Horowitz. Insomma un pianista di ferro e forse molto del suo pianismo deriva un po’ da questo approccio di Gary Graffman». Continua Luca Chierici: «Una delle sue caratteristiche è quella di offrire un pianismo senza pecche - ha dato un’esecuzione della famosa opera 106 di Beethoven poco tempo fa che ha stupito tutti, anche i critici più spietati nei suoi confronti, perché è di una coerenza assoluta quindi si può dire che la Wang sia una una pianista di di classe».                

Nel programma del concerto viennese di Yuja Wang anche un compositore russo, nato nel 1937, quindi sovietico, scomparso nel 2020, che ha dalla sua una perfetta formazione, ma soprattutto un’attenzione a due pilastri della musica, uno in particolare: Johann Sebastian Bach. E poi Alexander Scriabin, «una figura che si pone in un luogo particolare dell’evoluzione musicale, diciamo a cavallo fra quello che è considerato un tardo romanticismo e invece le grandi innovazioni del Novecento» (da La recensione per Rete Due, firmata da Luca Damiani).

“The Vienna Recital”

La Recensione 04.06.2024, 10:35

  • www.deutschegrammophon.com

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