A beneficio di chi si fosse collegato solo in questo istante, facciamo uno spiegoncino: ogni mese le redazioni musicali delle terze reti radio e della radio romancia SSR eleggono il brano del mese su Mx3. La scelta è effettuata, a rotazione, in una delle quattro regioni linguistiche. Per tutto dicembre, la canzone selezionata godrà di diffusione nazionale.
No, nel citare il blues non facciamo riferimento a Charlie Patton, Robert Johnson, B. B. King o Muddy Waters. Parliamo, piuttosto, di ciò che ha ispirato il nome della “musica del diavolo”, ossia quel colorino bluetto di cui si tinge il cielo al tramonto. Sembra essere la stessa tonalità che pervade “Blu tramonto”, unica testimonianza audio, fin qui, dei Sogni Estivi Infranti Permanenti. Quel senso di vaga nostalgia che ti cala addosso come una nebbiolina, non importa il periodo dell’anno.
L’asse portante dei SEIP è fondato su Federico Sicilia e Simone Romeo. Sulle loro trame melodiche si innesta la voce di Alice Petronici, nome probabilmente noto alle orecchie radiofonicamente più attente, che nella sua veste canora in passato ha fatto parte di Sound Check e Drunky Funky.
Alice Petronici canta in "Blu tramonto"
“Blu tramonto” ha un sapore di cose perdute e una fragranza di cose lasciate. Un suono che ammicca al pop degli anni Ottanta per dare forma alla scrittura dei Sogni Estivi Infranti Permanenti, il cui senso è “sublimare la nostalgia per l’irrealizzato”. Cioè di qualcosa che non è accaduto o non ha trovato compimento. Fra le definizioni di sublimare troviamo “rendere sublime”, oppure “portare un solido allo stato gassoso senza passare dalla fase liquida”. Immaginari o reali che siano, sogni, visioni, esperienze e avventure rimangono così, sospesi nell’aria intorno a noi, che ci interroghiamo assieme ai nostri musici.