Il pop che profuma di terra firmato Julia Heart

Non è un’infatuazione del momento. Il legame fra la lucernese Julia Heart e tutto ciò che è giunto fino a noi della musica “roots” statunitense risale a quando era adolescente, e nel tempo si è consolidato, portandola a vivere esperienze formative proprio laggiù, negli USA. Ora si prepara al debutto sulla lunga distanza, previsto l’anno venturo. Ma andiamo con ordine.

Il suo ingresso nel mondo delle sette note avviene grazie ai The Konincks, band blues-rock da lei stessa formata, con la quale ha girato per i palcoscenici di tutta Europa. Nel 2018, alla fine della loro parabola, i Konincks avranno messo a curriculum duecento concerti. Quello stesso anno trascorre qualche mese a Nashville: la città del Tennessee è il luogo quasi mitico in cui sono custoditi i segreti del country. Sempre a Nashville registrerà una sessione dal vivo, pubblicata con il titolo di “The Nashville Sessions” nel 2020. Risale all’anno prima la decisione di Heart di intraprendere la carriera solista, messa su supporto attraverso un EP, quattro canzoni che non si allontanano dagli amati blues e rock’n’roll.

È vero, canta in inglese. Certo, fa musica che strizza l’occhio agli Stati Uniti. D’altronde se vuoi giocarti le tue possibilità sul mercato internazionale, quali alternative hai? In questo suo guardare oltre Atlantico, Julia Heart mantiene una cifra personale. Merito soprattutto di una voce viva, “tridimensionale”, dotata di un piglio che non fatica a emergere.
In questi anni, accompagnata dai suoi musicisti, ha suonato al Gurten Festival di Berna, all’Open Air di San Gallo, al Montreux Jazz Festival. La Montreux Jazz Artists Foundation l’ha insignita dello “Swiss Talent Spotlight Award”, premio destinato alle giovani promesse. Ha portato la sua musica fino in Cina.

La prossima primavera uscirà il primo album di Julia Heart, dal titolo “Sanctuary”. Le tre canzoni pubblicate fin qui su Mx3 lasciano intuire quali saranno le coordinate del disco: melodie calde, intime, che profumano di terra senza mai perdere il contatto con l’orecchiabilità. Un buon viatico per il suo cammino lungo le strade che conducono al successo. Strade talvolta polverose, proprio come quelle in cui sono cresciuti i “suoi” country, folk e blues.