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Le promesse mantenute di Tal Arditi

Trasferitosi a Basilea Campagna da Israele, già talento del jazz europeo, Tal Arditi è riemerso dall’isolamento pandemico come cantautore dal tocco raffinato

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Tal Arditi - Waiting for your love

Confederation Music 13.10.2024, 20:30

Di: Marco Kohler/Red. 

“La pandemia è stato un periodo molto interessante, in cui ho potuto imparare molto sulla produzione e la composizione musicale. Mi ci sono immerso, non ho fatto altro ed è stato funzionale al mio sviluppo”. Trovare una prospettiva luminosa in un periodo così drammatico. Intervistato da Sandra Romano, Tal Arditi ci racconta la sua storia. Una carriera svoltata durante il periodo del confinamento pandemico, da cui è rinato cantautore di classe, lui che fin lì era stato una promessa del jazz europeo.

Nato in Israele, a diciotto anni si è trasferito con la famiglia a Basilea Campagna, dove è rimasto pochissimo: giusto il tempo di prendere con sé un paio di chitarre e andarsene a Berlino. Nella capitale tedesca ha cominciato come musicista di strada, coltivando nel frattempo i suoi progetti. Oggi è tornato in riva al Reno, ma Tal non è uno che se ne sta fermo troppo a lungo. Quest’estate ha girato molto, per concerti e per diporto. Ha fatto il tutto esaurito nella “sua” Berlino e ha visto i Rolling Stones a Los Angeles. Ha partecipato a festival svizzeri, suonato alla settimana della moda di Copenhagen e in Francia.

In armonia fra folk acustico ed elettronica, Tal Arditi è musicista prolifico, che pubblica con un ritmo impressionante. Il prossimo disco è già in cantiere per l’anno prossimo, e si intitolerà “Close Your Eyes”.

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