C’è una linea che unisce la Manchester della fine degli anni 1970 e la Ginevra dei giorni nostri. È un tratto di penna nero e diritto, come è nello spirito del post-punk, sottogenere a cui hanno aderito con la loro musica i Lone Assembly. Perché nonostante siano passati tanti decenni, il rock che ebbe in gente come i Joy Division i suoi iniziatori ancora oggi riesce ad attirare le giovani generazioni di musicisti.
I Lone Assembly rientrano pienamente nel discorso e lo fanno in modo fedele e ossequioso, come studenti devoti che si sono plasmati grazie all’ascolto diligente dei loro dischi preferiti. Il risultato è quello atteso, gli elementi ci sono tutti: la musica è essenziale, l’estetica esclude i colori, le atmosfere evocano decadenza, ma una decadenza che sa di romantico.
Sull’architettura costituita da chitarra, basso e batteria si posa una nebbia leggera, che si concretizza nelle tastiere, necessaria per sfumare geometrie austere. La voce di Raphaël Bressler è perfettamente calata nel contesto, con il suo timbro che ricorda quello di Ian Curtis così come è giunto a noi mediato da Tom Smith degli Editors.
“All Around Me”, il pezzo selezionato da Mx3 questa settimana, fa parte dell’EP “Never Happened”, cinque canzoni in cui la formazione ginevrina offre un saggio della sua eleganza.