Dice: «Ma cosa vai a fare musica in America? Mica sono lì che aspettano te! Ma lo sai quanta gente c’è prima di te?!» Forse se lo sarà sentito dire anche Sam Himself, che a 19 anni si trasferì da Basilea a New York con un obiettivo chiaro: fare e vivere della propria musica.
La storia prosegue con il nostro che a inizio 2025 ha pubblicato un nuovo singolo, Backstreets, anticipazione dell’album Moonsongs, la cui uscita è prevista nel corso di questa primavera.
A New York, Sam ha sperimentato la durezza dell’impatto con una realtà così grande, ma non si è demoralizzato e si è dato da fare. Qualche esperienziella musicale, qualche lavoretto qua e là, gli studi all’università. E quel nome d’arte, suggerito da un promoter quella sera in cui la metà del duo di cui faceva parte Sam non si presentò per il concerto: signore e signori, un bell’applauso per Sam… Medesimo!
Da allora di cose ne sono successe, in Svizzera come negli USA, paesi tra cui oggi fa la spola. È stato due volte candidato agli Swiss Music Awards, ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica basilese, le sue canzoni sono state suonate nelle produzioni televisive a stelle e strisce (il seguito di Sex and the City su HBO) e dai grandi network radiofonici dell’ovest – il mitico Far West – KCRW e KEXP. A ciò si sommano i passaggi in Europa e nel resto del globo, sia in radio che sulle varie piattaforme di musica in rete.
Oltre alla sua voce profonda, che gli è valsa il soprannome di “Re delle lacrime”, per Moonsongs ha potuto contare di nuovo su una squadra di tutto rispetto: della produzione si è occupato Daniel Schlett (già con Iggy Pop e The War on Drugs), della masterizzazione Greg Calbi, uno che, assieme a Iggy, nel curriculum vanta un certo Bruce Springsteen.