Se la Marea scuote il Canton Argovia

Cullati dalle onde del mar in quel di Argovia. Sembrerà strano ma può succedere facendo girare i pezzi dei Marea Nucha.

Coerentemente con i moti acquatici racchiusi nel loro nome, dietro e dentro i Marea Nucha è tutto un movimento di concetti. Non si tratta di ragionamenti troppo astratti, considerato che il risultato confluisce nella loro musica e nei loro concerti.
Questo quintetto è fatto così: mescola, sperimenta e ridiffonde nell’etere ciò che dall’etere trae. Quando si parla di marea e si aggiunge un po’ di “movimiento”, in musica il pensiero va subito ai ritmi latini e poi, quasi per associazione di idee, al reggae, al suo cugino psichedelico dub, al funk. Dalla Havana a Kingston deviando verso la Detroit di Funkadelic/Parliament, un mondo si dischiude alle nostre orecchie, un pianeta di musica che la nostra mente può rievocare.

Non parliamo però di rievocazione ai Marea Nucha, che invece vogliono uscire dalle categorie appena descritte per cercare nuovi punti di contatto e il completamento degli opposti. Proprio per questo desiderio di avvicinare ciò che sta agli antipodi, mentre il nome del gruppo richiama l’acqua del mare, sul palco la cantante Laura Nucha si esibisce in numeri col fuoco.

Il resto è terra – o tierra, se vogliamo – e aria nella quale far viaggiare le vibrazioni dei Marea Nucha. Una formazione che punta molto sui concerti, veri e propri spettacoli concettuali in cui coinvolgere il pubblico fino a raggiungere una fusione fra chi ascolta e i musicisti sul palco. Musica senza steccati per legami senza confini.

Così, per far ondeggiare i fan una volta di più, dal suo variopinto cilindro la band ha tirato fuori la reggheggiante anzichenò “Selflove Lotion”, pezzo svizzero della settimana su Rete Tre.

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