Società

Il destino di Venezia è segnato

Parola dell’idrologo Andrea Rinaldo, uno dei massimi esperti di idrologia e di gestione dell’acqua a livello internazionale. Il riscaldamento globale è l’imputato numero uno

  • Oggi, 08:13
  • 3 ore fa
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Di: Red. 

Matteo Vegetti, filosofo, professore al Dipartimento Ambiente, Costruzione e Design della SUPSI, responsabile scientifico del ciclo di conferenze “Emergenza Terra” promosso dal Dipartimento Ambiente, Costruzione e Design, non usa mezzi termini nell’analizzare le conseguenze del cambiamento climatico sull’idrologia:

Io direi francamente che di rassicurante c’è ben poco. Questo non vuol dire naturalmente che è tutto perduto. La situazione come l’ha descritta Andrea Rinaldo, per esempio, è più che seria. L’ha detto chiaramente: il destino di Venezia è segnato, il che non è una cosa da poco. La città è destinata a scomparire. Basterebbe solo questo, senza andare in altre previsioni negative, per capire che col cambiamento climatico dovremo fare i conti. Non dobbiamo naturalmente drammatizzare la cosa, però dobbiamo avere presente l’urgenza; e occorre mettersi nell’ottica che i nostri paesaggi cambieranno, che i nostri mari cambieranno, che qualche realtà storica per noi di grande valore culturale sparirà. Quindi dovremo pensare a dei sacrifici, dei cambiamenti per adattarci, e in parte per contrastare il cambiamento climatico che colpirà il nostro futuro. (Matteo Vegetti)

Il professor Andrea Rinaldo ha fondato il primo laboratorio al mondo di Ecoidrologia al Politecnico di Losanna, dove ha insegnato idrologia e risorse idriche. Rinaldo, professore anche all’Università di Padova, lo scorso anno è stato insignito dello Stockholm Water Prize, considerato il Nobel per le ricerche sull’acqua. Il suo messaggio è chiaro e si focalizza sulla giustizia distributiva della risorsa acqua:

Io credo che sia necessario ripensare alla giustizia distributiva in materia di risorse idriche. La giusta distribuzione dell’acqua è la chiave per la riduzione delle disuguaglianze su scala globale, il che vuole anche dire riduzione delle migrazioni perché sono i gradienti di ricchezza che le generano. (Andrea Rinaldo)

Il problema principale è il riscaldamento globale, di cui ancora non si percepisce in modo universale la drammaticità delle conseguenze:

Se noi alziamo il punto di osservazione, guardiamo da lontano ci rendiamo conto che il riscaldamento globale (che rappresenta al riduzione a uno di tutti i problemi che questa generazione e le prossime generazioni dovranno affrontare) questo riscaldamento globale ha delle conseguenze clamorose sulla distribuzione dell’acqua. Nello spazio e nel tempo. Il che significa che in comunità che tradizionalmente sono sempre state ricche d’acqua come questa in cui siamo diciamo nel Canton Ticino eccetera ci si porrà fra poco il problema di quali agricolture saranno possibili, quali piene saranno contenibili e quali no. Piene siccità e giusta distribuzione dell’acqua non riguardano solo l’Africa subsahariana, ma riguardano tutti noi. Ad esempio nell’arco alpino con un grado in più, o due gradi in più di temperatura dell’aria spariscono i salmonidi. Piaccia o non piaccia, questo è un impatto, è un impatto importante, anche perché sono specie iconiche. (Andrea Rinaldo)

Andrea Rinaldo invita tuti a prendere coscienza del problema del surriscaldamento globale, ricordando che:

Le buone fortune non durano per sempre. Se si guarda da qualche satellite la zona più arida del mondo che è un angolo del Sahel, dove non piovono gocce d’acqua da 43 44 anni, ecco si vedono le tracce dei fiumi che una volta solcavano quei territori. Quindi le buone fortune non durano in eterno. La velocità con cui il clima si è messo in marcia non può non preoccupare. (Andrea Rinaldo)

Per far fronte al cambiamento climatico di norma si invocano due vie, la mitigazione e l’adattamento. Ma per Andrea Rinaldo, la via è ancora più stretta. Non c’è possibilità di mitigazione: la sola strada è l’adattamento:

Mi sento di dire (e sono cattive notizie) che la mitigazione, cioè la risoluzione del problema, non è in vista e non succederà perché richiede un accordo globale che non saremo in grado di mettere in piedi. Non ci resta che l’adattamento che costa di più e che è peggio, ma che l’unica soluzione a disposizione. È la migliore e non abbiamo alternative. Vale per le piene, vale per la siccità, vale per una giusta distribuzione dell’acqua. (Andrea Rinaldo)

23:45

Effetto Acqua

Il giardino di Albert 23.11.2024, 18:00

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