Gli Incontri di Rete Uno

Le donne e la Pace con Silvia Vegetti Finzi

Michela Daghini intervista la studiosa nell’ambito de Gli Incontri di Rete Uno

  • 15 marzo, 09:11
  • 22 aprile, 10:17
Silvia Vegetti Finzi
  • Marco Bitonti
Di: Michela Daghini 

Un pubblico caloroso ha accolto Silvia Vegetti Finzi nell’Aula magna dell’Università della Svizzera italiana per gli Incontri di Rete Uno. Una serata in collaborazione con l’ateneo per parlare di Donne e Pace, e di un’aspirazione alla vita che se condivisa, ha spiegato, potrebbe cambiare il corso della Storia. Autorevole studiosa del materno, dell’infanzia e dell’universo famigliare, da quarant’anni in prima linea nei movimenti delle donne e nella società civile, la psicoterapeuta milanese ha fatto della costruzione di una cultura della Pace un suo impegno costante.

E nell’incontro ha fatto appello soprattutto alle donne, al loro corpo materno. “Un corpo cavo, aperto, anatomicamente e fisiologicamente fatto per ricevere, accogliere, contenere, nutrire. Un corpo in sintonia con i ritmi dell’universo, le fasi lunari, le maree, le stagioni. Denominatore comune a tutte le donne del mondo è infatti proprio la “maternità”, un sostantivo che unisce al di là di qualsiasi distinzione di cultura, di censo, di classe”.

Una maternità che prescinde però dal fatto di aver generato un figlio e non distingue fra madri e non madri, ma si riferisce piuttosto a una potenzialità, una disposizione, una facoltà latente che può o meno passare all’atto, realizzarsi. Un progetto di vita contenuto nel corpo sin dalla nascita, “un patrimonio di immagini e di energie che può essere sublimato per essere cura, protezione, accudimento, rivolgendosi alla società, alla natura, alla cultura, per pensare e vivere maternamente sempre”.

Una componente sensibile e una creatività che contraddistingue grandi e piccoli gesti femminili, capaci di trasformare le relazioni esistenti e produrne di nuove. Una riflessione che ha poi concluso con un auspicio: “Poiché il pensiero è generativo, pensare la Pace e testimoniare la Pace produce un’eco che valica i confini sino a raggiungere donne lontane in ogni angolo del mondo, nelle immense pianure della steppa russa, sui monti del Caucaso così come nelle città e nei paesi colpiti dalla guerra. E solo se le evochiamo dentro di noi, se riusciamo a evocare quella sorellanza che ci unisce, riusciremo a pronunciare insieme la parola Pace”.

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Donne e Pace con Silvia Vegetti Finzi

RSI Cultura 14.03.2024, 15:56

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