Società

Testimonianza dal vulcano

Giuseppe Riggio ci racconta cosa vuol dire vivere con l’Etna nelle budella

  • 2 novembre 2024, 14:00
etna

In questi ultimi decenni ci accorgiamo ancor di più che siamo alle pendici di un vulcano. Perché ci sono i parossismi. Il parossismo è una cosa che ti entra nelle budella, lo senti dai tremori, dai vetri. È una liberazione di energia che dura sei, sette ore. Dipende dalla potenza. Il parossismo è una delle visioni più sconvolgenti che si possano vedere in natura, perché è come vedere una enorme fiaccola che si accende sulla cima del vulcano, accompagnata da un rumore, da una ricaduta di ceneri e sabbie che si spargono secondo la direzione del vento, addirittura qualche volta arrivano in Calabria, qualche volta si sono spinte fino a Malta, mi dicono.

E così capisci che vivi su un vulcano, caspita se lo capisci! Io ho una casa qui. Ascoltare a distanza di dieci chilometri il ruggito del vulcano è qualcosa che nessuno può dimenticare.

L’imprinting avvenne nel 1971, nel corso di un’eruzione che non solo per me ma per migliaia di siciliani, di persone che erano nate su questa montagna, segnò il momento entrammo in contatto con la colata di lava. Si diceva: sono stato a vedere la lava, ho visto la lava, ho avuto una visione, una visione però concreta, terrena, terribile, bellissima, che è quella della lava che avanza.

C’era gente del popolo, gente comune, poi c’erano appassionati con le scarpe da trekking, e ancora mamme, bambini, padri e lungo il percorso c’era chi vendeva i panini con la salsiccia, c’era il gelataio che si metteva davanti al fronte lavico e aspettava i clienti. Gli avventori che da una parte vedevano avanzare la lava, dall’altra assaggiavano il cono. Quindi era una festa, una festa popolare, una festa, come può essere la festa del santo Patrono. Grazie a questa visione di bambino sono stato talmente colpito che poi praticamente per tutta la mia vita non ho fatto altro che appassionarmi, percorrere, raccontare, scrivere, fondare associazioni, conferenze, raccontare alle scuole, ai ragazzi. Senza aver visto la lava, la mia vita sarebbe stata un’altra cosa.
               
C’è un altro aspetto che affascina dell’Etna, un aspetto fuori dal comune. Noi, infatti, abitiamo alle pendici di una montagna di 3350 metri che si erge in mezzo al Mediterraneo. Quest’anno, ad esempio, per circa venti giorni abbiamo avuto le strade bloccate dalla neve, ma poi ecco che in maggio o aprile puoi già farti un bagno. Quindi geograficamente è un posto incredibile: in dieci chilometri attraversi tutte le fasce vegetazionali che ci sono in Europa perché passi dagli agrumi e arrivi alle betulle.

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  • Keystone

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