Storia

Adelina Guadagnucci una donna straordinaria

L’aiuto che ha prestato ai bambini vittime della guerra a Verbania resta un esempio indimenticabile di equanimità e solidarietà

  • 29 maggio, 11:57
  • 3 giugno, 11:18
adelina guadagnucci, orfanotrofio
Di:  Max Tarducci/red.
Adelina Guadagnucci è una donna straordinaria che incarna quello che è stato il secolo 900 e le lotte femminili verso l’emancipazione, le conquiste, la libertà. Adelina si presenta al Comune di Pallanza per conoscere la casa degli orfani. Le impiegate le mostrano due elenchi distinti facendole notare che da una parte ci sono i nomi dei figli dei fascisti e dall’altra i nomi dei figli dei partigiani. Cosa fa Adelina? Strappa i fogli e istintivamente torna alle parole di Carlo Pedroni. Dovremo far convivere gli uni con gli altri, far dimenticare l’odio per sentire che si è lottato per un mondo migliore.

Angela Maria Fruzzetti

Alla fine della seconda guerra mondiale, a Verbania 43 bambini sono senza famiglia. Il sindaco Zappelli lancia una sfida alla giovane Adelina Guadagnucci conosciuta in Svizzera durante gli anni del conflitto e formatasi come educatrice frequentando la scuola internazionale gestita dal Soccorso Svizzero, istituzione sorta allo scopo di preparare personale che al ritorno in patria presterà aiuto ai bambini vittime della guerra.

Le viene chiesto di organizzare una comunità che possa ospitare, crescere ed istruire questi bambini. Le impiegate del comune le consegnano un foglio, facendole notare che da una parte sono elencati i nomi dei figli dei fascisti e dall’altra i nomi dei figli e delle figlie degli antifascisti. Adelina accoglie, educa e protegge i bambini orfani, seguendo i principi fondamentali della laicità, della libertà e della tolleranza. Nella gestione dell’Istituto Pedroni, oltre alle difficoltà storiche oggettive legate alla povertà delle risorse, si sono sommate difficoltà ideologiche, soprattutto del mondo cattolico, legato all’impostazione tradizionale degli orfanotrofi, gestiti quasi esclusivamente da ordini religiosi. Ma tutte le persone che hanno conosciuto Adelina hanno saputo riconoscere, nella sua dedizione e nel suo lavoro, un ideale, un insegnamento da poter assumere come modello, a prescindere dalla personale posizione rispetto alla fede.

Adelina Guadagnucci una donna straordinaria

Laser 29.05.2024, 09:00

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Nata nel paese di Castagnetola il 20 dicembre 1913, orfana di padre, cresce con i fratelli, le sorelle e con la madre che gestisce una rivendita alimentare in paese. Appartenenti ad una famiglia di tradizioni democratiche, i fratelli Guadagnucci si mostrano insofferenti al clima del regime e nel 1928 il primo ad espatriare in Svizzera è Bruno, seguito poi da Giovanni, minacciato da squadre fasciste. Non passa molto tempo che anche la sorella Adelina, non ancora ventenne, lascia l’Italia per raggiungere i fratelli. Entra in contatto con gli antifascisti di Ginevra e mantiene relazioni con Bruno e Giovanni che, nel frattempo, si sono spostati in Francia. Nel collegio internazionale di Ginevra, Adelina matura una forte passione civile e acquisisce le competenze di psicologa. Competenze che metterà a servizio del suo Paese appena finita la guerra, creando ad Intra, con il contributo del Soccorso Svizzero Operaio, una casa per orfani: “La guerra era finita. Bisognava ricostruire”.

Fonte: enciclopedia delle donne.it / Angela Maria Fruzzetti

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