Al via una nuova rubrica per conoscere piccole accortezze che possono aiutarci nella gestione di soldi e tempo tra i fornelli. Abbiamo chiesto alla nostra contributor Luisa J. Rusconi come far fronte all’aumento del costo della vita partendo proprio dalla cucina.
In questo articolo ci illustra consigli per risparmiare partendo dall’autoproduzione, ricordandoci che il risparmio passa anche dal riutilizzo degli scarti e dal non cucinare spazzatura. Uno spunto per accrescere la consapevolezza sul cibo che scegliamo, come lo lavoriamo e come lo conserviamo.
Autoproduzione in cucina: i libri a cui affidarsi per risparmiare al massimo
Nel mio cammino di autoproduzione in cucina, mi affido a diverse letture, tra queste, riconosco come “bibbia” in merito, il libro di Lisa Casali, molto nota per il suo stile di vita a impatto zero, che si intitola “L’autoproduzione in cucina”. Questo libro è effettivamente un ottimo acquisto per iniziare ad autoprodurre: presenta tutte le percentuali di risparmio sui prodotti e indicazioni su come utilizzare i sottoprodotti.
Ai principi cardine che la Casali indica nella sua lettura, aggiungo qualche personale consiglio per risparmiare al massimo, con piccole accortezze:
coltiva il tuo cibo. Il primo passo potrebbero essere le erbe aromatiche, spesso molto costose nei negozi;
acquista materie prime di stagione e di filiera corta;
bevi acqua del rubinetto e rinuncia a bibite già pronte, per dare gusto all’acqua si possono sempre fare delle infusioni a freddo o a caldo con erbe e frutta;
autoproduci il latte di avena: con gli scarti puoi arricchire hamburger vegetali oppure produrre barrette energetiche con frutta secca.
Qualche idea semplice per iniziare
Sempre Lisa Casali, nel suo libro, identifica alcuni cibi da fare in casa, da preferire rispetto ad altri, che permettono di risparmiare fino all’80% sulla spesa:
il pane.
Il dado vegetale fatto in casa con gli scarti delle verdure (bucce di carote, foglie di sedano e di cipolla), così come i brodi in generale che puoi preparare anche con gli scarti ossa oppure con le lische di pesce; prontamente congelati i liquidi possono tornare utili per arricchire risotti, zuppe e salse.
La marmellata.
La "ricotta", che al contrario di quel che si pensa, prepararne una versione casalinga con le proprie mani - anche se partendo dal latte e non dal siero del latte come la vera ricotta vorrebbe - è un gioco da ragazzi: ti consigliamo di procurarti delle fuscelle (cestino bianco tipico che contiene la ricotta); porta 1 litro di latte a bollore e, nel frattempo, filtra il succo di mezzo limone; allontana dal fuoco e versa il succo del limone nel latte bollente mescolando con un cucchiaio di legno; copri la pentola con il coperchio e lascia riposare per 10 minuti; preleva la cagliata con un mestolo forato, un po’ per volta, e falla scolare bene; versa la cagliata man mano nella fuscella per ricotta adagiata in una ciotola; copri con della pellicola e lascia riposare fino a solidificazione in frigorifero per almeno 3 ore.
Biscotti, merendine, barrette di cereali e snack: salatini per l’aperitivo? Prepara delle deliziose mandorle salate al tamari e risparmia circa la metà dei soldi, oppure fai chip di mais preparando una polenta morbida e stendendola molto fine tra due fogli di carta da forno per poi cuocere i triangoli, precedentemente tagliati, a circa 200°C per 15 minuti. Anche i ceci già cotti possono esseri salati e speziati a piacimento e passati al forno per creare degli snack sani ed economici. Le panelle, che appartengono alla cucina povera siciliana, si prestano a diverse aromatizzazioni, facili da fare, gustose e sazianti.
Occhio alle offerte, risparmia conservando!
Offerta imperdibile al banco frutta e verdura di fiducia? Le conserve sono il metodo migliore per sfruttare al massimo un buon affare e fare una bella scorta di prodotti base da lavorare, conservare e consumare piano piano in futuro!
Tornano utili i vasetti di vetro che pensavi di dover smaltire al prossimo giro all’ecocentro oppure puoi chiedere ad amici e conoscenti di tenerteli da parte; in cambio potrai regalare loro delle delizie prodotte con le tue mani.
Cosa preparare?
Conservare: i cibi fermentati
Se vuoi cimentarti nella fermentazione ti consiglio vivamente i libri di Sandor Katz, il guru di questa tecnica di conservazione dei cibi. Armati di pazienza! Fermentare richiede tempo, ma i benefici per salute e portafoglio si faranno sentire. Ecco perché ne abbiamo già notevolmente parlato nell’approfondimento “La fermentazione. Metodo antico di conservazione, oggi attuale perché buono e salutare”.
Vediamo alcuni esempi di fermentazione di alimenti, utili per risparmiare e arricchire la nostra dispensa di benessere – senza esagerare: i cibi fermentati sono molto salutari e aiutano a regolare la digestione ma un consumo eccessivo può dare problemi al sistema immunitario.
Fermentazione di verdure e frutta
Tecnica che prevede il mantenimento delle proprietà nutritive dei vegetali grazie all’azione del sale oppure una soluzione di acqua e sale (la salamoia) o aceto. L’esempio più noto è quello dei crauti, introdotti nel 1769 dal medico John Pringle nei pasti della ciurma del Capitano Cook per fornire loro tutte le vitamine necessarie per prevenire lo scorbuto.Fermentazione del latte
Fare lo yogurt in casa è semplice e non è per forza necessaria una yogurtiera. Puoi iniziare con uno yogurt naturale intero fresco comprato o con dei fermenti facilmente reperibili in farmacia e per le successive quattro inoculazioni potrai usare lo yogurt preparato in precedenza: con 1 litro di latte otterrai circa 1 kg di yogurt ad un terzo del prezzo di quello acquistato, con il vantaggio di poter aromatizzarlo come preferisci. Per non parlare del risparmio dal punto di vista ecologico: niente spazzatura, solo vasetti da lavare!Autoproduzione di aceto
Fondo della bottiglia di vino; scarti della frutta? Non temere. Ogni rimanenza può essere utilizzata per autoprodursi del buonissimo aceto!
Conservare: i cibi sottolio
È una delle tecniche più diffuse per isolare gli alimenti dal contatto con l’aria, i cibi vengono salati, cotti, oppure acidificati con aceto di vino prima di essere immersi sottolio, in modo da inibire la proliferazione di batteri.
Ecco una ricetta di conserva sottolio sempre molto apprezzata:
https://www.rsi.ch/s/704465
Cibo a costo zero? Con il foraging si può!
Abbiamo già parlato del foraging come un trend per tornare alla natura e come esperienza inaspettata in città. La fitoalimurgia, o anche l’arte di procacciarsi nutrimento in caso di necessità, può tornarci utile in maniera molto organica. Approfitta di una passeggiata rigenerante nella natura per andare anche alla ricerca di prelibatezze da utilizzare in cucina. Non improvvisarti però, saper riconoscere e rispettare le piante è importante! Sono diversi i corsi che vengono organizzanti per la raccolta di erbe spontanee sul nostro territorio, quelli più conosciuti e di lunga data sono figli dell’esperienza di Meret Bissegger, personaggio noto proprio per il suo impegno nel mondo delle erbe selvatiche e cucina naturale.
Fonti:
Autoproduzione in cucina. Fai da te tutto quello che di solito acquisti per risparmiare e mangiare bene, Lisa Casali, Edizioni Gribaudo 2013.
L'arte della fermentazione, Sandor Ellix Katz, Sond Editore 2019
Make the bread, buy the butter, Jennifer Reese, Simon and Schuster 2011
www.eurosalus.it