Curiosità e trend

Voce alle donne: cos’è Parabere forum

L’appuntamento annuale itinerante che vede riunirsi le donne che lavorano nel mondo del cibo

  • 15 marzo, 18:00
Parabere forum
  • Rosario Mustari per Luiss
Di: Marlena Buscemi

Si è conclusa lunedì 5 marzo 2024 scorso la IX edizione di Parabere Forum: l’appuntamento annuale itinerante che vede riunirsi le donne che lavorano nel mondo del cibo, con l’obiettivo di incrementare la presenza e la voce femminile nel panorama gastronomico mondiale. Roma è stata la città scelta nel 2024 per confrontarsi sul tema delle “Politiche del Cibo”, rivolte alla sostenibilità ambientale, alla sovranità alimentare, alla biodiversità, a cui hanno partecipato esperte del settore provenienti da 42 stati diversi.

Pubblico Parabere forum
  • Rosario Mustari per Luiss

Voce alle donne del mondo food: cos’è Parabere forum?

PARABERE FORUM nasce nel 2015 per iniziativa di Maria Canabal, giornalista e scrittrice gastronomica di origine basca che rileva quanto il mondo del food sia tra quelli in cui la presenza femminile è ancora più discriminata rispetto ad altri. Sebbene siano molte le donne impiegate nel settore, davvero poche sono coloro che in esso ricoprono ruoli di leadership, a cui vengono riconosciuti meriti o onori e, ancora meno, coloro a cui vengono dati voce e ascolto nelle cucine professionali, così come nelle stanze del potere, dove vengono prese le decisioni più importanti per produrre e gestire le risorse alimentari di oggi e di domani.
Quasi come se fossero condannate a ricoprire un ruolo da eterna Cenerentola, che può redimersi- solo grazie all’intervento di fate evanescenti o di principi azzurri- da una cultura che le vede relegate ad un focolare domestico, dimesso e nascosto, in cui i sogni sono desideri e tali sono destinati a rimanere.

L’intraprendenza è mal vista, quando non ostacolata; le opportunità latitano e di conseguenza anche i premi, i riconoscimenti, nonché le stelle. Basti pensare che il riconoscimento dalla Guida Michelin fu assegnato per la prima volta a una chef donna, Eugénie Brazier, nel 1933 e bisognò attendere quasi 50 anni perché fosse riconosciuta ad una seconda chef, l’italiana Nadia Santini nel 1982 (attualmente la percentuale di stelle assegnate a donne si aggira intorno al 5% su 3’400 ristoranti stellati in tutto il mondo).

Tenendo conto che la ristorazione rappresenta solo una parte del vasto comparto alimentare ed allargando la visione a tutti i settori che esso comprende, è più facile capire quanto il problema della discriminazione femminile sia diffuso e perciò necessario riunire tutte le forze lavoro esistenti impiegate per rivoluzionare la tendenza, affinché si possano sviluppare nuove sinergie, dando spazio al valore e alla competenza anche delle donne.
Questo è l’obiettivo principale di Parabere Forum che, dopo la prima edizione di Bilbao, anno dopo anno fino ad oggi, si impegna ad aumentare l’attenzione intorno a tale tematica, coinvolgendo un numero sempre maggiore di relatrici e partecipanti, che arrivano da tutti e 5 i continenti, da ben 42 stati differenti.

Relatrici Parabere Forum
  • Rosario Mustari per Luiss

Chi può partecipare a Parabere forum?

Tutti coloro che operano nel sistema agroalimentare che, tradotto in figure professionali, significa non solo chef, maître e sommelier, ma anche contadine, allevatrici, produttrici, imprenditrici, avvocate del cibo, architette del cibo, fotografe, giornaliste, divulgatrici, consulenti, gastronome, formatrici, barlady, attiviste, agronome, esperte di marketing e molte altre.
Se vi state chiedendo se possano accedervi anche gli uomini, la risposta è sì: PARABERE ha uno spirito inclusivo e cosmopolita, mira a fare rete, a costruire collegamenti tra tutti le attrici e gli attori del mondo gastronomico e ciò non sarebbe fattibile senza coinvolgere più persone possibili, senza escludere nessuno, purché guidati dallo stesso obiettivo condiviso di implementare e migliorare con contributi e idee la situazione attuale.

Per darvi un’idea, nell’edizione 2024 sul tema Food Politics sono intervenuti:

  • Audrey Bourolleau: agricoltrice francese, consulente rurale e ideatrice di Hectare, un progetto di agricoltura rigeneratrice che comprende corsi di formazione e assistenza per chi vuole convertire la propria azienda agricola o fondarne una nuova.

  • Narda Lepes: chef, formatrice e divulgatrice argentina, che da anni si impegna nella promozione del cibo sano, nella valorizzazione delle lavoratrici in campo ristorativo, in una più esaustiva educazione e informazione su materie e prodotti, mirate a migliorare la sicurezza alimentare.

  • Marco Francesco Mazzù: docente presso l’Università LUISS, che ha illustrato una ricerca sull’efficacia dell’etichettatura adottata dai vari paesi europei con l’obiettivo di creare una comunicazione più omogenea e fruibile da parte dei consumatori.

  • Dee Woods: agroecologista e attivista, che ha spiegato come l’attuale produzione alimentare mondiale sia principalmente rivolta al profitto e non alla nutrizione, tanto da impiegare spesso manodopera minorile e sottopagata, impoverendo suolo e risorse in modo vorace e incurante. Ha sottolineato inoltre quanto sia importante organizzare una rivoluzione culturale “dal basso”, di concezione solidale e circolare, per invertire la tendenza distruttiva praticata dalla produzione alimentare moderna.

  • Asma Khan: ristoratrice londinese di origine indiana, che ha raccontato quanto può essere difficile fare impresa nel mondo del food, in cui l’impostazione patriarcale ha ancora la tendenza ad ostacolare e svilire l’affermazione delle donne nel settore, affrontabile lavorando sull’autostima a livello individuale, familiare e sociale.

  • Annalisa Corrado: italiana laureata in ingegneria meccanica, “ecologista per scelta e femminista per necessità”, guida il progetto AzzeroCO2, che vede nella sostenibilità la più utile e puntuale risposta alle urgenze ambientali, ma anche alla stantia economia attuale. Si fa portavoce del messaggio dell’ambientalista keniota Wangari Maathai (premio Nobel per la pace 2004) in cui sottolinea quanto sia meglio fare poco che non fare nulla, limitandosi ad essere spettatori del disastro.

  • Dominga Cotarella: produttrice vitivinicola italiana dell’omonima cantina, che racconta come partendo dall’uva nell’azienda fondata dal nonno e gestita insieme alle sue cugine, sia arrivata a creare una scuola di formazione e una fondazione che si dedica ai bambini e ragazzi che soffrono di disturbi alimentari.

  • Chiara Pavan: chef stellata italiana, illustra la sua idea di cucina sostenibile e integrazione femminile che attua nel suo ristorante Venissa, avvalendosi di 5 parole-chiave (collaborazione, resilienza/adattabilità, elasticità mentale, coraggio, curiosità) e le azioni pratiche che ne derivano, come la distribuzione delle mansioni e dei turni di lavoro più compatibili con l’umano vivere, l’autoproduzione vegetale, la riduzione degli sprechi, il rispetto della stagionalità e dei ritmi della natura, lo studio delle tecniche e il bilanciamento delle porzioni, l’utilizzo e la valorizzazione delle specie autoctone e aliene.

  • Rosa Bertel: agricoltrice colombiana e leader della cooperativa agricola Acocoman, che produce e trasforma tutti i frutti della biodiversità del suo territorio in cibo e oggetti di artigianato. Rosa ha ricevuto il Premio Parabere Grant per aver saputo convertire l’azienda in una cooperativa-comunità, coinvolgendo da una parte le donne (assunte ed equamente remunerate, hanno così conquistato la propria indipendenza economica), dall’altra dando lavoro ai giovani, impiegandoli in vari progetti sia di agronomia sia di turismo rurale e artigianato, evitando in tal maniera che lascino il proprio paese per cercare fortuna altrove.

  • Monica Berg: riconosciuta imprenditrice londinese della bar industry, forte della sua esperienza ha dato prova che l’imprenditoria non è antitetica dell’etica sociale e alla sostenibilità ambientale, riconoscendo paghe adeguate ai suoi dipendenti, rivedendo i termini dell’accoglienza nella gestione dei clienti e, non in ultimo, nella selezione dei fornitori, rispettando e calibrando le esigenze di tutti. La sua capacità di trovare il punto di equilibrio tra tutte le parti e la rivisitazione delle regole dell’ospitalità classica è stata la motivazione per cui è stata insignita del Premio Parabere Forum Award 2024.

Quando e come si svolge PARABERE FORUM

Per pertinenza e non per caso, Il congresso dura due giorni, più precisamente nella domenica e nel lunedì che precedono o seguono l’8 di marzo, Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne.
Ci si riunisce in plenaria, così da poter seguire tutti gli interventi previsti in un’unica sala, con inizio alle ore 9:30 e termine intorno alle 17:30 del pomeriggio, con momenti conviviali utili a salutare le amiche che si ritrovano, stringere e approfondire nuove conoscenze o magari ad imbastire nuovi progetti o collaborazioni.

La domenica pomeriggio è l’unico momento in cui ci si divide in gruppi, per partecipare ai diversi workshop tematici, a cui ogni partecipante si può iscrivere secondo piacere e disponibilità; essi spaziano dalle degustazioni di prodotti ai corsi di cucina tipica, dalle visite a musei o aziende agli approfondimenti più teorici dedicati a nutrizione, salute, imprenditoria, marketing e altre attività pertinenti.
Si chiude il sipario il lunedì sera con una grande festa dove si mangia, si beve, si ride, si canta, si balla e ci si dà appuntamento al prossimo anno.

L’anno prossimo, per il decimo anniversario della manifestazione, ci si riunirà a New York per parlare di Food Design & Innovation. A proposito, segnate sull’agenda: 2 e 3 marzo 2025 New York.

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