Un abbonamento e qualche giorno di lavoro per ottenere settimanalmente una cassetta con ortaggi biologici, locali, di stagione e freschi. Consumatori che diventano produttori e finanziatori dei prodotti agricoli che portano in tavola: in Svizzera tedesca e in quella francese questo tipo di iniziativa è molto comune. Da qualche anno anche in Ticino! Per la rubrica "L'inflazione nel piatto" abbiamo spesso parlato di autoproduzione: oggi lo facciamo letteralmente in campo e con le mani nella terra. Essere contadini dei propri ingredienti si può.
Anche in Ticino, da qualche anno, esistono alcune comunità sostenitrici dell’agricoltura - chiamate CSA - che permettono di approvvigionarsi in maniera sostenibile e locale, per cui il consumatore diventa produttore e finanziatore di prodotti agricoli che porta in tavola. È il caso della CSA "Il Germoglio", a Breganzona, che nasce nel maggio del 2020 durante la pandemia, da un’idea di Karin Ernst, Daniel Graf e Mirko Marelli, prima come progetto agricolo della Masseria Gemmo (di proprietà della famiglia Ernst) e poi come vera e propria iniziativa di agricoltura supportata dalla comunità (CSA: comunità che sostiene l’agricoltura). Spostandosi nel Sopraceneri, troviamo Seminterra sul Piano di Magadino (nella zona di Gudo), che nasce da un gruppo di giovani ticinesi, nel 2020, come iniziativa volta a promuovere un’agricoltura sostenibile e biologica supportata dalla comunità.
Come funziona?
Si entra a far parte della comunità agricola abbonandosi, pagando una certa somma (mensile o annuale) e mettendo a disposizione un certo numero di giornate di lavoro nei campi. In questo modo si riceve una cassetta alla settimana contenente frutta e verdura appena raccolta. Più giornate lavorative si svolgeranno, meno costerà l’abbonamento: nel caso di Germoglio, il prezzo dell’abbonamento diminuisce con le giornate di lavoro; nel caso di Seminterra, se si decide di offrire giornate di lavoro supplementari a quelle già previste dall’abbonamento, si ottiene il diritto a una riduzione.
Le quote versate dai soci permettono di coprire i costi agricoli per la coltivazione del terreno e di stipendiare degli agricoltori che si prendono cura dei campi e coordinano il lavoro di chi si unisce all’iniziativa. Grazie a questo modello gli agricoltori ottengono un reddito equo e stabile e vengono prodotte cassette di frutta e verdura settimanali freschissime, pronte per essere ritirate dai soci in vari punti di ritiro o direttamente dal campo a prezzi accessibili.
Una delle cassette settimanali del Germoglio
I vantaggi: non solo ortaggi gustosi
I vantaggi di questo tipo di iniziativa sono tantissimi e non si fermano certo solo al poter gustare della buona frutta e verdura. Il contatto diretto tra produzione e consumo permette di ridurre gli sprechi, visto che i prodotti sono raccolti solo quando necessario, senza viaggi e passaggi necessari per la grande distribuzione. In questo modo sono ridotti anche gli imballaggi dei prodotti e lo scarto degli ortaggi che presentano imperfezioni. Le persone che si uniscono a questi progetti vengono coinvolte in prima persona imparando moltissime nozioni di agricoltura e capendo e condividendo, a volte, anche le difficoltà si possono incontrare. Si condividono i rischi economici in caso di danneggiamenti delle colture ma anche i benefici di un raccolto abbondante con prodotti di alta qualità. Si sta insieme, si parla, si scambiano esperienze e conoscenze, si incontrano persone che magari nella vita di tutti i giorni non si sarebbero mai conosciute, si è stimolati a trascorrere del tempo all’aria aperta facendo movimento. Le cooperative organizzano anche eventi, corsi, momenti di aggregazione e iniziative di carattere culturali. Insomma, non si coltivano solo ortaggi ma anche coesioni sociali, uno spirito solidale e uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente.
E poi c’è la soddisfazione e l’orgoglio di creare qualcosa di positivo insieme a altre persone e la riconnessione con la natura.
Un momento della raccolta tra la coltivazione dell'associazione Seminterra.
Cosa serve per entrare in questo mondo?
Per entrare a fare parte di una realtà come quella di CSA Germoglio e Seminterra non è necessario avere competenze specifiche in campo orticolo. All’iniziativa aderiscono le persone più svariate: dai pensionati agli impiegati in vari settori e alle famiglie con bambini.
Non serve portare con sé degli attrezzi, che vengono forniti sul posto, basta indossare dell’abbigliamento comodo e che si possa sporcare (viene consigliato, per motivi igienici, portare i propri guanti da lavoro).
Come si svolge una giornata di lavoro?
Le giornate di lavoro vengono prestabilite insieme alla cooperativa e una volta decise date e orari è sufficiente presentarsi sul campo all’ora fissata dove un agricoltore di riferimento dà indicazioni sulle attività da svolgere in quella specifica giornata seguendo le esigenze delle colture.Seminare, piantare, bagnare, levare le erbacce, potare, raccogliere, gestire i compost, bagnare, preparare le ceste: le attività principali variano a dipendenza della stagione e sono legate alla produzione, alla raccolta degli ortaggi e alla loro distribuzione. A volte il proprio contributo può anche essere dato in attività secondarie o svolgendo mansioni organizzative.
Preparazione delle cassette
È possibile fare una prova?
Il Germoglio, oltre a organizzare alcune giornate informative con il contadino Daniel Graf, ha reso disponibile un abbonamento di prova, che si ottiene con un contribuito mensile e quattro giorni di lavoro, ricevendo una cassetta alla settimana.
In entrambi i casi le persone non abbonate possono partecipare a titolo volontario a delle giornate collettive di lavoro sui campi, per provare questa esperienza in prima persona (in cambio sarà possibile ricevere delle verdure di stagione).
Vi abbiamo fatto venire voglia di entrare a far parte di questo mondo?
Informazioni per l'abbonamento CSA Germoglio
Informazioni per l'abbonamento Seminterra