Una grande casa che produce articoli da giardinaggio ha stilato una ricerca in Europa e ha stabilito che il peperoncino, dopo il pomodoro, è il secondo ortaggio più coltivato a livello amatoriale.
Sono sempre di più, infatti, gli appassionati di piante del peperoncino, sia perché amanti della decisa piccantezza del frutto, sia per la bellezza della pianta stessa, facilmente coltivabile anche in vaso e ornamento molto apprezzato per i balconi.
I peperoncini commestibili e le loro proprietà
I peperoncini fanno parte del genere Capsicum che comprende circa trenta specie, di cui undici commestibili e solo cinque coltivate.
Il peperoncino piace a tantissimi proprio per la sua piccantezza. Il perché non ha una risposta definitiva e unanime, ma una delle probabili spiegazioni è da ricercare nella stimolazione che la piccantezza porta alla nostra salivazione: facilita la digestione e il nostro corpo lo riconosce. Il peperoncino, però, non è soltanto piccantezza. Da un punto di vista nutrizionale, ogni cultivar di peperoncino – con i propri gradi di intensità e aromi – contiene minerali, vitamine del gruppo B, E, K ed è grande fonte di vitamina C, presente in abbondante quantità: il quadruplo rispetto al succo di limone. I frutti gialli, rossi e arancioni, poi, sono ricchi di betacarotene. Se essiccati, i frutti diminuiscono le vitamine, ma aumentano in potassio, sodio, calcio e fosforo.
Attenzione alla capsaicina
È notizia recente che un giovane statunitense abbia perso la vita dopo aver mangiato una tortilla condita con una combinazione dei due peperoncini più potenti che esistano: il Carolina Reaper e il Naga Viper (Muore mangiando la patatina più piccante del mondo).
Una challenge, quella che prevede di mangiare la patatina più piccante del mondo, arrivata anche in Ticino, tra i ragazzi delle scuole. Come spiega Nicola Forrer, chimico cantonale, la capsaicina è un composto chimico presente nelle piante del genere capsicum e ha proprietà fortemente irritanti. Come tutte le sostanze, anche la capsaicina è tossica se assunta in quantità eccessive: per un adulto sono sufficienti 3 g di sostanza pura per essere nociva. L’assunzione di alte concentrazioni andrebbe comunque sempre evitata da persone che hanno disturbi a carico del sistema gastrointestinale e da bambini sotto i 12 anni perché il loro apparato digerente è delicato.
Piccantezza, scala Scoville e coltivazione
Grazie a “La Consulenza” di Rete Uno, a cura di Carlotta Moccetti, in questa puntata il giardiniere e consulente tecnico Valentino Städler approfondisce il mondo dei peperoncini – passando anche per questioni quali la piccantezza e la scala Scoville che ne misura il grado – e ci svela come coltivarlo, anche in assenza di un orto.
Tutto sulla coltivazione del peperoncino rosso
La consulenza 23.08.2023, 12:50
Peperoncini: come conservarli
Settembre, dunque, è il mese della racconta. Finito tale periodo, non resta che imparare a conservare i frutti più piccanti che conosciamo.
Il peperoncino essiccato è sicuramente quello più conosciuto: i frutti con la polpa più sottile, infatti, sono molto indicati per essere essiccati; si creano delle “collane” bucando il picciolo di ogni peperoncino con grossi ago e filo, per poi appenderle in un luogo preferibilmente fresco e asciutto. Habanero; Rocotillo; Pinguitas de Mono e peperoncini calabresi sono le varietà più semplici da essiccare.
Dopo averli essiccati, i peperoncini possono essere sbriciolati – utilizzando dei guanti in lattice per proteggere le mani – e immersi in una bottiglietta di olio extravergine di oliva. Per preparare l'olio piccante, è importante che i peperoncini siano essiccati e non freschi: in questo modo si eviteranno proliferazioni di batteri; qualora si utilizzassero peperoncini freschi, il consiglio è quello di conservare l’olio in frigorifero e consumarlo nel giro di 4-5 giorni.
Sapevate, però, che i peperoncini più carnosi possono essere congelati? Interi o tagliati a metà e privati del picciolo, placenta e semi, i peperoncini congelati possono poi essere utilizzati come fossero freschi.
A proposito di conservazione, quanti di voi hanno già pensato a quegli squisiti peperoncini rotondi, ripieni di tonno e alici e poi messi sott’olio?
Eccovi la ricetta:
Peperoncini e credenze da sfatare
È vero che per placare la piccantezza del peperoncino dobbiamo bere tanta acqua? I peperoncini rossi sono i più piccanti che esistono. E ancora: i peperoncini piccoli sono i più piccanti di tutti. Grazie a Sandra Longinotti, giornalista food stylist, autrice del libro “Peperoncini, 32+1 varietà da scoprire”, iniziamo a sfatare alcuni miti che riguardano il mondo del peperoncino Salsa piccante fermentata...
Bere abbondante acqua dopo un boccone particolarmente piccante non aiuta la situazione, anzi... l’unica cosa che può placare il bruciore è un cucchiaio di yogurt o latte intero (perché grassi); oppure masticare foglie di menta che porteranno immediata freschezza alle fauci.
Non è il colore rosso della buccia a determinarne il maggior grado di piccantezza: l’Habanero Red è meno piccante dell’Habanero Golden o del Chocolate.
Non è vero che i peperoncini piccoli sono i più piccanti: il Trinidad Moruga Scorpion è tra i più piccanti al mondo ed è lungo 5-6 cm, mentre il Marble grande come un mirtillo, è molto delicato.
I peperoncini di piante ornamentali sono commestibili: molti pensano di no, ma le varietà usate come piante ornamentali appartengono alle specie coltivate per uso commestibile. L'unica cosa che li renderebbe non commestibili sono i trattamenti chimici; è dunque bene assicurarsi che non siano stati trattati.
Fonti:
S.Longinotti, Peperoncini – 32+1 varietà da scoprire, Nomos Edizioni, 2015