Curiosità e trend

Quando il vino si fa sui tetti

Da New York a Firenze, i filari entrano nel tessuto urbano

  • 5 marzo, 08:00
uva, grappoli

Protegge la vite ma lo usano ancora in pochi

  • tipress
Di: A.T/RSI Food 

E’ di questi giorni la notizia del progetto che vede la coltivazione di un vigneto di 8 ettari sul tetto della struttura dell’Aeroporto di Pertola a Firenze, in corso di ampliamento; la nuova struttura sarà anche dotata di cantina: oltre i 38 filari di vigneti, sotto il tetto del terminal ci saranno cantine specializzate per la produzione e l’invecchiamento del vino.

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Firenze: un vigneto sul tetto dell’aeroporto

Isabella Visetti e Lara van Gammeren 29.02.2024, 09:30

  • iStock

Un vigneto sul tetto di un aeroporto è il primo caso al mondo, ma il fenomeno della vigna urbana non è nuovo.

Il vigneto sui tetti di New York

Era il 2016 quando nel cuore della Grande Mela nasceva il primo vigneto sui tetti al mondo
Con vista sull’Empire State Building, l’azienda Rooftop Reds si sviluppa sopra il tetto di un edificio di Brooklyn. I vitigni comprendono Cabernet, Merlot e Malbec, Devin Shomaker, coltivati in 42 vasi riempiti con una terra speciale contenente vetro riciclato triturato in grado di favorire il drenaggio. Ogni anno, con il raccolto si producono 20-25 casse di vino.

La vigna sul tetto più piccola del mondo a Reggio Emilia

In Italia, a Reggio Emilia, in pieno centro storico, esiste una piccola vigna coltivata sul tetto, “in terrazza”, si potrebbe dire: 20 metri quadrati di Sangiovese per produrre 30 bottiglie all’anno, con un prezzo di circa 5 mila euro l’una. L’idea è di Tullio Masoni, ex broker, che coltiva un vigneto in vaso con una terra mix di argilla, calcare, ghiaia e terreno siliceo proveniente da diverse regioni italiane.

U.V.A, l’associazione che promuove i vigneti urbani

Le viti coltivate all’interno delle città, oltre ad essere patrimonio agricolo, storico e culturale di grande valore, possono essere dei veri e propri tesori di biodiversità; e vigna, oggi, può non solo significare dolce paesaggio collinare, ma essere anche una realtà all’interno di un’area metropolitana, non solo sui tetti ma anche in zone urbane da riattare a terreno coltivato.
Nasce dunque a Torino, nel 2019, la Urban Vineyards Association (U.V.A), un’associazione che riunisce queste realtà in una rete internazionale, con l’intento di diffondere i vigneti urbani come modello per uno sviluppo sostenibile degli spazi abitati. Oggi conta 13 associati da Italia, Francia, Stati Uniti e altri Paesi.

Un vigneto urbano, dunque, può avere un influsso positivo sulle opportunità e gli stili di vita della popolazione dei centri urbani; importanza, quella delle coltivazioni urbane, arrivata anche sul nostro territorio...

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Un orto urbano sul tetto di Lugano

Samuel Mersi /Alessia Rauseo 21.04.2023, 00:00

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