Ci siamo, il Sindaco sta per consegnare le chiavi a sua Maestà Re Rabadan, i cittadini bellinzonesi stanno per diventare sudditi di una monarchia e il Re è pronto a regnare la Città del Carnevale per sei giorni ininterrotti di festa, allegria e baldoria. Arriva il Rabadan: il carnevale più grande della Svizzera italiana e tra i tre più importanti in Svizzera.
La storia del carnevale: tra rivalità gastronomiche e origini del termine “Rabadan”
Il carnevale patrimonio culturale Unesco nasce nel lontano 1862, quando la “Società dell’osso” decide di portare allegria in città tramite prese in giro gratuite alla popolazione di Bellinzona.
La storia di questo carnevale ha degli aspetti di rivalità tra nord e sud della città di Bellinzona, tanto che nel 1874 nasce la Società Rabadan, mentre undici anni dopo viene fondata “la Società carnevalesca del Nord”. E tra gli “strumenti” con cui le due società mostravano la propria rivalità c’era il risotto. Sì, perché per dimostrare la propria supremazia, la Società Rabadan distribuì nel 1895 risotto sia in Piazza San Rocco, sia in piazza Collegiata, mentre la Società Carnevalesca del Nord organizzò la risottata soltanto in piazza del Sole.
E il termine “Rabadan” da dove deriva? Anch’esso potrebbe avere a che fare con il cibo, e tutti quelli che l’hanno chiamato sbadatamente “Ramadan” potrebbero non essersi sbagliati così clamorosamente. Si pensa infatti che il mese islamico che prevede il digiuno di giorno, e cibo, festa e canti di notte, abbia ispirato i crociati Norditaliani a chiamare “Rabadan” quello che avesse a che fare con baccano e bagordi. Gli organizzatori bellinzonesi avrebbero quindi usato questo termine per nominare il loro Carnevale, termine che già nel 1843 era apparso in un vocabolario con il significato di “chiassata”, “rumorio”, “baccano”.
Il carnevale e i suoi regnanti
RSI Food 21.02.1982, 14:15
Le specialità del Rabadan e i ricordi del passato
Come abbiamo visto, il risotto è parte integrante della tradizione del carnevale di Bellinzona perché già presente agli albori della manifestazione. A proposito di questo piatto, è interessante la storia che mi è stata riportata basata sui ricordi di un bellinzonese DOC, che il carnevale lo conosce da quando è nato: questo signore racconta che da bambino, negli anni Cinquanta-Sessanta, il risotto era offerto, e la reminiscenza è quella di quando accompagnava suo nonno – cuoco volontario durante il Rabadan – e gli alti cuochi per i negozietti di alimentari della città, a chiedere se potessero offrir loro del riso per la risottata. Lo facevano perché, dal momento che il risotto era offerto, i cuochi dovevano procurarsi il riso senza spendere troppi soldi.
La risottata è ed è sempre stata un momento importante di convivialità, anche nei momenti più bui della storia, come quello della Seconda guerra mondiale, quando durante il Carnevale il risotto ha continuato ad essere distribuito.
La busecca è un altro piatto che caratterizza il Carnevale; infatti, questo piatto a base di trippa si può gustare nel vicino Nucleo di Daro - in programma il suo assaggio il 10.02 alle ore 12:00 in occasione della visita della corte. Una ricetta invece che si discosta dai tipici piatti carnevaleschi, non per questo meno golosa, è la zuppa di cipolle, perfetta come depurazione dopo i giorni di festa e come rimedio contro il freddo che contraddistingue i giorni di carnevale, tanto che, come racconta Re Renato Dotta, in qualche occasione è stato servito brodino caldo di cipolle alla mezzanotte dei giorni di Rabadan.
Gli appuntamenti culinari da non perdere
Come tutti gli anni, sono numerosi gli appuntamenti culinari del Rabadan che contraddistinguono la manifestazione e vanno oltre il tradizionale risotto: venerdì 9 c’è l’immancabile pranzo degli anziani in cui viene offerto il tipico “risott e lüganig”, frutto di una segreta ricetta del Re, e i bigné come dessert. Risotto e luganiga non manca, come sempre, anche il giorno che chiude il carnevale, quello del Martedì Grasso, è caratterizzato dal risotto con la luganiga (che l’anno scorso è stato preparato per ben 2800 porzioni).
Dopo un anno di pausa, in Piazza del Sole, torna il pranzo del cuore presso il capannone principale, un evento organizzato con l’Associazione Amici del Cuore dedicato a persone disabili, che ogni anno, prima dello stop, raggiungeva gli 800-900 partecipanti. Da qualche anno partecipavano anche alcune classi di Scuole Medie, per sensibilizzare le ragazze e i ragazzi sul tema della disabilità e dell’integrazione, e cercare di combattere i pregiudizi contro una realtà spesso nascosta. Il tutto davanti a un piatto di purè e sminuzzato di pollo o purè e luganighetta; come dessert, invece: chiacchiere.
Non mancheranno al Rabadan i food truck che, con le immancabili piadine, kebab e altre specialità meno tradizionali ma sempre “goderecce”, popoleranno le vie della città per offrire pasti caldi anche nelle ore più buie e fredde della notte.
Rabadan svela la 161esima edizione
Il Quotidiano 04.12.2023, 19:00