Lo "stato di salute" della scuola ticinese è "complessivamente positivo". Lo dice la quinta edizione di "Scuola a tutto campo", uno studio che viene presentato ogni 4 anni e che ha scattato una fotografia durante l'anno scolastico 2019-2020, il primo che ha dovuto confrontarsi con la pandemia.
Il divario educativo tra le allieve e gli allievi si conferma contenuto, soprattutto se comparato con quello di altri cantoni. Questo aspetto è evidenziato anche dai risultati dell’indagine PISA che situano il Ticino nelle prime posizioni delle classifiche intercantonali.
Altri indicatori indubbiamente positivi sono l’apertura degli insegnanti all’innovazione didattica e alla formazione continua, il "buon livello di benessere della maggior parte degli operatori scolastici, l’attrattiva della professione-docente e un sistema di aiuti allo studio equo ed efficace".
Per ciò che concerne gli aspetti più critici, vi è il fatto che "gli allievi di origine straniera e quelli provenienti dai ceti meno abbienti ottengono risultati scolastici significativamente inferiori alla media cantonale".
Ed infine lo studio segnala il "peggioramento dello stato di salute auto-percepito dalle allieve e dagli allievi all’avanzare dell’età" e la presenza di docenti "che manifestano livelli di esaurimento fisico ed emotivo al di sopra della soglia di vigilanza".