Condannato l'ex direttore delle Medie

La Corte delle Assise Criminali ha condannato giovedì l'ex direttore di una scuola media del Luganese, colpevole di ripetuti atti sessuali con due sue allieve. Entrambe avevano meno di 16 anni.

Il giudice Mauro Ermani ha confermato la proposta di pena concordata tra le parti: 36 mesi di carcere di cui sei da scontare (in sostanza il periodo che l'uomo ha già trascorso in detenzione dall'arresto avvenuto lo scorso settembre). Inoltre il 39enne da ora in poi non potrà più esercitare, professionalmente e non, attività con contatti regolari con i minori. "Lei ha violato tutte le regole dell’insegnamento. La sua colpa è grave" ha affermato il giudice rivolto all'imputato che in aula ha indirizzato parole di scuse alle sue vittime e ai loro familiari.

L'ex direttore intrattenne un relazione completa con una delle sue studentesse tra il maggio e il luglio del 2021. La seconda ragazza subì invece un palpeggiamento, sempre nel luglio del 2021, in presenza della vittima principale.

Nel corso dell’inchiesta – condotta dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri – il 39enne ha collaborato e ammesso gli addebiti, tanto che il processo si è tenuto con il rito abbreviato.

Sul caso è stata aperta anche un'inchiesta amministrativa, chiamata a stabilire se all'interno della scuola sarebbe stato possibile evitare l'accaduto. Il giudice Mauro Ermani ha confermato che, soprattutto tra gli allievi, giravano voci relative alle "attenzioni" che il docente vice-direttore (era entrato in funzione come direttore, poco prima dell'arresto) riservava nei confronti di alcune ragazze.

Una persona vicina al docente avrebbe perfino – così ha fatto sapere la Corte – preso contatto con il precedente direttore (suo superiore) dichiarandosi preoccupata dopo aver visto i contenuti di una chat WhatsApp tra l'imputato e una sua allieva. E anche una docente, dopo aver sentito alcuni allievi dire che l'imputato intratteneva rapporti con delle ragazze, avrebbe segnalato la cosa alla direzione, che sarebbe poi intervenuta contattando il docente e chiedendogli di fare attenzione ai suoi comportamenti.

Stando all'inchiesta penale però si trattava unicamente di voci: l'indagine ha stabilito che prima del mese di maggio dell'anno scorso il docente non aveva ancora avuto rapporti illegali con le allieve.