Come è stato possibile arrivare fino al punto di una relazione completa con un'allieva? Il caso dell'ex direttore di scuola media del Luganese, arrestato nelle scorse settimane con l'accusa di atti sessuali con fanciulli, ha fatto discutere a lungo il Gran Consiglio ticinese lunedì. Il capo dipartimento dell'educazione Manuele Bertoli è stato chiamato a rispondere a una pioggia di domande contenute in varie interpellanze e sfociate poi in una discussione generale su iniziativa di Tamara Merlo.
In aula si è discusso a lungo
Al centro delle discussioni, le segnalazioni - numerose, secondo taluni - di atteggiamenti poco consoni da parte dell'uomo. Segnalazioni che non sono però mai arrivate né alla sezione dell'insegnamento medio né tanto meno più in alto. "Quante siano, cosa abbiano detto, a chi e chi le abbia raccolte e non fatte proseguire, tutto questo sarà oggetto dell'inchiesta", ha risposto il consigliere di Stato, che non ha voluto trarre conclusioni premature. L'indagine penale è a buon punto, quella amministrativa è per ora sospesa in attesa del via libera della procura.
Secondo Bertoli, il sistema deve permettere che "le informazioni arrivino, non si blocchino, ma lasciando la possibilità di farle in modo abbastanza informale. Irrigidire troppo il canale di entrata comporta il rischio che una parte delle segnalazioni si fermi", ha affermato. "Senza le persone che parlano nessuno può intervenire e alla fine non si è fatto abbastanza perché è ancora capitato un caso che è un caso di troppo", ha detto ancora, "ma il sistema può cogliere (le segnalazioni) se ha gli strumenti e se qualcuno parla. C'è anche un lavoro culturale da fare e non solo organizzativo".