Tra fabbriche, automobili e petrolchimica, l’inquinamento ambientale sembra un problema esclusivo dei tempi moderni. Eppure, dicono le ricerche più recenti, nell’antica Roma l’inquinamento atmosferico era già presente e, soprattutto, lo era in una quantità tale da danneggiare la salute delle persone e abbassarne il quoziente intellettivo. A rivelarlo è un articolo pubblicato da una squadra guidata dal professor Joe McConnell del Desert Research Institute in Nevada (Stati Uniti) sull’autorevole rivista Proceedings of the National Academy of Sciences PNAS a inizio gennaio, che ha stimato l’impatto sulla popolazione delle concentrazioni di piombo presenti nell’atmosfera all’epoca, concentrandosi in particolare sulla riduzione delle capacità cognitive. Si parla di una riduzione media di 2-3 punti di quoziente intellettivo, quindi una quantità minima, ma che distribuita in un intero continente - quello europeo – pesa su una società complessa come quella romana.
Inquinamento archeologico
Rete tre - Fresco di zona 22.01.2025, 13:00
Contenuto audio
Se pochi decenni fa l’inquinamento atmosferico da piombo era principalmente causato dalla famosa “benzina rossa”, messa al bando in Svizzera nel 2000, nell’antica Roma è stato il risultato collaterale delle intense attività minerarie e dai processi metallurgici. Uno dei processi maggiormente inquinanti era l’estrazione dell’argento, indispensabile per coniare le monete, che veniva ottenuto dalla lavorazione metallurgica del piombo, dal quale si separava dopo la fusione. Un processo, inutile specificarlo, condotto senza alcuna precauzione per le sostanze tossiche presenti nei fumi. Così, dai siti di estrazione presenti principalmente in Spagna e Francia meridionale, il metallo disperso nell’atmosfera si diffondeva abbondantemente in tutto il continente, come hanno dimostrato le simulazioni meteorologiche condotte dagli autori dello studio. Confrontando i valori della concentrazione nell’aria con gli studi medici condotti negli ultimi decenni, i ricercatori hanno potuto avanzare l’ipotesi di un importante declino cognitivo all’interno della popolazione. I picchi maggiori si osservano tra il 350 e il 100 avanti Cristo, durante la Repubblica Romana, e tra lo 0 e il 200 dopo Cristo, nel pieno della cosiddetta Pax Romana, periodi nei quali vennero coniate monete in grandi quantità.
Siamo tutti antichi Romani!
La storia infinita 03.10.2022, 21:10
Per poter risalire alle condizioni atmosferiche di oltre duemila anni fa, gli scienziati sono ricorsi ai ghiacciai, giganteschi archivi naturali che nel corso degli anni, mentre si formavano gli strati di ghiaccio, hanno immagazzinato le sostanze sospese nell’atmosfera. Estraendo dei lunghi cilindri di ghiaccio detti “carote”, i ricercatori possono così leggere la memoria ambientale del pianeta e ripercorrere la situazione atmosferica. Nelle giuste condizioni, la stratificazione è così precisa e resistente che si possono distinguere i singoli decenni di migliaia di anni fa, arrivando perfino a periodi risalenti a prima della storia dell’uomo.
Ghiaccio dal passato
Telegiornale 12.01.2025, 12:30
Già dalla fine degli Anni Novanta diversi gruppi di ricerca hanno individuato tracce di piombo “romano” all’interno di carote provenienti dalla Groenlandia e dalle Alpi, ma è solo ora, dopo numerosi studi interdisciplinari, che riusciamo ad avere uno sguardo d’insieme sulla concentrazione di questo metallo nell’aria e le sue conseguenze sulla popolazione dell’epoca. In realtà, oltre alle miniere sappiamo che c’erano anche altre importanti sorgenti di piombo nella civiltà romana, responsabili di aver sicuramente aggravato la situazione, come sottolineano Joe McConnell e i suoi colleghi. Infatti, questo metallo economico e facile da lavorare veniva utilizzato nelle tubature degli acquedotti, nei rivestimenti delle cisterne d’acqua e del vasellame, come medicina e persino per addolcire il vino.
Oggi, invece, siamo ben a conoscenza delle minacce derivanti dall’esposizione al piombo, che tende ad accumularsi nelle ossa, nei muscoli e nel cervello, e restare poi nei tessuti per anni. L’intossicazione da piombo può portare sintomi molto gravi sia in caso di intossicazione acuta che cronica, tra i quali appunto riduzione del quoziente intellettivo e problemi allo sviluppo del sistema nervoso, soprattutto per feti e neonati, esposti al metallo anche attraverso, rispettivamente, la placenta e il latte materno. I romani, dunque, hanno pagato un caro prezzo per le proprie monete, ma va indubbiamente concessa loro la scusante dell’ignoranza. A questo punto, allargando lo sguardo ad altre sostanze, resta solo da chiedersi che cosa penseranno di noi gli archeologi del 4025, ammesso che ci saranno ancora ghiacciai da cui estrarre le carote.
Una memoria di ghiaccio
Fabio Meliciani 03.08.2024, 18:00
Contenuto audio