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Biciclette tra amore e odio

Sempre più persone viaggiano in due ruote, ma l’aumento nei centri città provoca anche conflitti con i pedoni, soprattutto a Lugano

  • 19 settembre 2019, 18:09
  • Ieri, 21:07
02:34

CSI 18.00 del 19.09.2019: divieto di bici in centro a Lugano, il reportage di Christian Gilardoni

RSI Info 19.09.2019, 17:49

  • RSI
Di: CSI/ludoC 

"È vietato? Io passo lo stesso, non sono l'unica ho visto molte altre persone fare altrettanto". "Un cartello di divieto? È esagerato, le biciclette non disturbano". "Sì sono d'accordo con il divieto, molti ciclisti sono indisciplinati". Opinioni divergenti sullo stesso tema: l'uso della bicicletta in città. Poco importa che sia muscolare o elettrica, il numero di questi veicoli per le strade è letteralmente esploso e anche nei centri urbani sono sempre di più le persone che, per praticità o per sensibilità ecologica (o entrambe), si spostano in questo modo.

Anche a Lugano, dove tuttavia un'ordinanza municipale vieta l'uso di questi veicoli nella zona pedonale in centro città. E per sottolineare il divieto, sono stati recentemente posati dei cartelli temporanei. Un'operazione che ha scatenato le polemiche, soprattutto sui social network. Siamo dunque andati in città per raccoglie le opinioni della gente, a piedi o in sella alla due ruote.

"Servono più piste ciclabili"


02:12

CSI 18.00 del 19.09.2019: opinioni a confronto nel servizio di Luigi Frasa

RSI Info 19.09.2019, 17:35

  • tipress



La problematica della convivenza pedoni e ciclisti è al vaglio da tempo di autorità e organizzazioni, come per esempio l'Associazione traffico e ambiente, che proprio la scorsa primavera ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per migliorare la gestione del traffico lento.

"Bisogna garantire uno spazio apposito per ogni tipo di mobilità: i marciapiedi devono restare prerogativa dei pedoni, ma i ciclisti dovrebbero disporre di percorsi ciclabili", spiega ai nostri microfoni il segretario per la Svizzera italiana, Carlo Zoppi.

Sì, perché il ciclista che non si sente al sicuro, tenderà a usare i marciapiedi, entrando in conflitto con chi va a piedi. Separare e segnalare adeguatamente, evitando il più possibile il traffico misto sembra dunque la strada da seguire, ,a non sempre è possibile: "Bisogna segnalare a pedoni e ciclisti i cambi di corsi, di velocità, le entrate e le uscite dai parcheggi… è anche importante ripeto mettere a disposizione di chi va in bici un percorso permetta di transitare in sicurezza: e in Ticino per ora questo non è il caso", sottolinea Zoppi.

Particolarmente problematica è quindi la situazione nei centri, sulle rive del Ceresio soprattutto, conferma Zoppi: "Non bisogna pensare che la bici sia solo un veicolo per lo svago, per le passeggiate; la bicicletta può essere un vero e proprio mezzo di trasporto, anche per recarsi quotidianamente al posto di lavoro".

Quello che occorre, sottolinea per parte sua un sindaco notoriamente ciclista come quello di Bellinzona Mario Branda, è dunque un cambio di mentalità nella gestione del traffico: "Abbiamo puntato parecchio sullo sviluppo delle piste, delle vie ciclabili, poiché riteniamo che la mobilità lenta sia un elemento costitutivo della qualità di vita nei centri urbani, e quindi anche per la nostra città". La conformazione del territorio bellinzonese, aggiunge Branda, "si presta abbastanza bene per questo tipo di traffico e finora di grossi problemi non ne abbiamo avuti".

Per quanto riguarda il centro storico, ammette tuttavia il sindaco, "per quanto riguarda l'avvento delle bici elettriche, qualche problema abbiamo iniziato ad averlo e dovremmo affrontarlo".

Situazione simili si verificano anche a Locarno, ci spiega il vicesindaco Paolo Caroni. Qui, si promuovono campagne di sensibilizzazione: "Il problema, a mio modo di vedere, non è grave, ma sarebbe da risolvere con il buon senso: con l'educazione e il rispetto reciproco di tutti gli utenti".

Il dibattito

02:39

CSI 18.00 del 19.09.2019: bici in città: il confronto fra il sindaco di Lugano Marco Borradori e il presidente di ProVel Marco Vitali

RSI Info 19.09.2019, 17:41

Il dibattito tra chi vorrebbe il centro libero anche ai ciclisti e chi muovendosi a piedi si è rivolto al Municipio perché crede che la convivenza non sia possibile, resta dunque aperto. Anche noi lo abbiamo voluto stimolare, sentendo le opinioni del presidente dell'associazione che rappresenta chi viaggia in due ruote, Marco Vitali di ProVelo, e del sindaco di Lugano Marco Borradori, che insieme ai suoi colleghi municipali deve prendere decisioni in questo settore. "In che modo si sta applicando il divieto?" abbiamo chiesto a Borradori, che ci ha risposto che "il Municipio auspica che la polizia applichi il divieto con buonsenso, tenendo conto che la convivenza è difficile. Quante multe? Pochissime finora, l'obiettivo non è certo fare cassetta". A Vitali abbiamo invece chiesto se è mai stata fatta un po' di autocritica, se siamo di fronte a semplici lacune di educazione stradale o se il conflitto è tale perché manca educazione nei confronti dei pedoni. "Sì l'educazione è venuta a mancare, molti ciclisti si concedono qualche licenza di troppo, ma d'altra parte le regole stradali spesso non vengono rispettate neppure da pedoni e automobilisti: quante sono le persone a piedi che attraversano col rosso?".

02:38

Non è una città per bici

Il Quotidiano 19.09.2019, 19:00

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