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La criminalità cambia pelle

Causa il confinamento cala quella comune. Aumentano le frodi online. L’esperto: “Attenzione alla penetrazione delle mafie nell’economia”

  • 29 aprile 2020, 08:52
  • 22 novembre, 19:28
09:41

Albachiara del 29.04.2020: criminalità e coronavirus, l'intervista al criminologo Stefano Caneppele

RSI Info 29.04.2020, 08:52

Di: Albachiara/ludoC 

La criminalità ai tempi del Covid-19 ha cambiato pelle e si è adattata alle misure di confinamento imposte dagli Stati per far fronte alla pandemia. A spiegarlo, mercoledì durante la trasmissione Albachiara, è Stefano Caneppele, criminologo e professore associato alla Scuola di scienze criminali dell’Università di Losanna.

I delitti comuni sono diminuiti, complice anche la presenza massiccia della polizia sul territorio e i confini chiusi. “In effetti le attività criminali sono collegate alle attività classiche delle persone: attualmente, con il lockdown si assiste ad una diminuzione della maggior parte dei reati di strada e dei reati appropriativi”, ci spiega Caneppele, aggiungendo: “Le persone non escono e con il distanziamento sociale ci sono meno possibilità di interazione: tutto questo provoca, almeno in questo periodo, una diminuzione di questo genere di reati”.

Tempi d’oro per la Cyber criminalità

C’è, tuttavia, anche il rovescio della medaglia. Con il confinamento la maggior parte delle persone resta a casa e passa molto tempo online. “C’è quindi stato un forte aumento dei reati legati alle frodi via internet – afferma il criminologo –. Coloro che per esempio commettevano reati legati ai viaggi, ora non lo possono più fare e si stanno orientando verso raggiri legati al phishing, quindi a messaggi fraudolenti legati alla pandemia”. A corroborare quanto affermato da Caneppele, vi sono anche i dati snocciolati di recente da Google, che ha affermato di bloccare ogni giorno oltre 240 milioni di messaggi di spam a tema Covid-19 sulla posta elettronica Gmail e che molti veicolano malware, ovvero programmi dannosi usati dai cybercriminali per vari scopi.

In generale, si assiste allo spostamento delle organizzazioni criminali verso quelli che vengono definiti prodotti attrattivi: “Qualche anno fa era successo con il rame, il cui prezzo era salito molto con un conseguente aumento dei furti. Ora assistiamo invece a un aumento delle frodi legate per esempio alle forniture di mascherine e gel igienizzanti”.

Violenza domestica difficile da monitorare

Il confinamento può inoltre esacerbare o aumentare i casi di violenza domestica, anche nei confronti dei minori. Il problema con questo genere di reati, ricorda il prof. Caneppele, è che le denunce sono molto poche rispetto ai casi: “È quindi difficile osservare tendenze rispetto a questo fenomeno”.

Crisi economica: terreno fertile per la criminalità organizzata

La crisi economica legata a quella sanitaria provoca un aumento della povertà e una mancanza di liquidità nella popolazione e fra le piccole aziende: è un terreno fertile per la criminalità organizzata? “Questo è uno dei problemi che in Italia è stato segnalato dalla Procura nazionale antimafia – ci risponde Caneppele –, un problema legato alle difficoltà di accesso al credito, che può portare a casi di usura, con imprenditori che vengono approcciati da persone affiliate a organizzazioni criminali”.

Il rischio, conclude il criminologo, se gli Stati non riuscissero a garantire prestiti a sufficienza, è quindi quello della penetrazione della criminalità organizzata nell’economia reale. Una penetrazione che già esiste ma che potrebbe essere ampliata dalla crisi legata al nuovo coronavirus.

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