Per i campeggi svizzeri, il "lockdown" imposto dal coronavirus non è ancora finito. Da Berna, infatti, non sono finora giunte indicazioni di sorta su una data per la ripresa delle loro attività. Gli operatori del settore scalpitano e premono sul Governo, denunciando, in particolare, disparità di trattamento rispetto alle altre strutture alberghiere.
Tanta incertezza potrebbe però finire a breve. Proprio per domani, mercoledì, è infatti in programma una seduta del Consiglio federale da cui potrebbero, forse, uscire le tanto attese novità. Ma intanto come si possono quantificare le perdite già subite dal settore in tutto questo periodo di inattività forzata? E quali misure sono state predisposte per assicurare la sicurezza sanitaria dei turisti e del personale, nell'ottica della riapertura?
Nel VIDEO qui in alto, le risposte di Nicolas Pittet, vicepresidente dell'Associazione svizzera dei campeggi, di Simone Patelli, presidente dell'organizzazione ticinese di categoria, e di Mila Merker, gestore di un camping sito nel Locarnese. Con loro facciamo il punto sulle difficoltà di un settore che ha un'importanza ragguardevole per il turismo elvetico (3,5 milioni di pernottamenti ogni anno) e un peso ancora più consistente in Ticino, dove è all'origine di un indotto nell'ordine di quasi 72 milioni di franchi.
Alex Ricordi
Una strana stagione balneare
Il Quotidiano 26.05.2020, 19:00